Stop contributi obbligatori Enpam per medici e odontoiatri: raffica di segnalazioni

Raffica di segnalazioni, chiediamo lo stop al versamento di una parte dei contributi obbligatori all’Enpam: serve più trasparenza nella gestione dell’Ente e dobbiamo superare il paradosso della doppia contribuzione per medici ed odontoiatri che già versano all’Inps. Chiediamo l’intervento del Governo”: così la deputata del MoVimento 5 Stelle, Virginia Villani dà voce alle numerose segnalazioni in merito alla gestione dell’Enpam.

Insieme alle colleghe Silvana Nappi, Vita Martinciglio, Teresa Manzo ed Elisabetta Barbuto abbiamo presentato al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dell’economia e delle finanze un’interrogazione sull’Enpam (4-09349). L’Enpam, Fondazione senza scopo di lucro e con la personalità giuridica di diritto privato, è l’ente di previdenza e di assistenza dei medici e degli odontoiatri, per cui sono previsti versamenti obbligatori di una quota A, per fini previdenziali, e di una quota B, di fatto utile al mantenimento della struttura – spiega la Deputata Villani Abbiamo chiesto di rendere volontario e non più obbligatorio il contributo della quota B per questo Ente, in quanto abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di medici dipendenti sui costi del Cda e per gli altissimi emolumenti del Presidente. Tanti aspetti non sono chiari: vi è bisogno di una maggiore trasparenza e di definire nel dettaglio l’autonomia della quale godono gli amministratori. Un altro aspetto cruciale riguarda il paradosso e l’irragionevolezza della doppia contribuzione che vede il medico ed odontoiatra con rapporto di lavoro dipendente pubblico o privato, che già per legge versa i suoi contributi ad un ente previdenziale come l’Inps, obbligato a versarli anche all’Enpam in duplice quota. Una cosa inaccettabile! Per tali motivi, chiediamo di rendere esclusivamente volontaria e non obbligatoria la contribuzione ad Enpam per la quota B, per quei medici già iscritti all’Inps, prevedendo di trasferire nelle casse dell’Inps o in altre casse, quanto già versato. Un atto dovuto nei confronti dei professionisti del mondo della salute” conclude la Deputata Villani.

Redazione

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