Vaccini, Mosca registra ‘Sputnik Light’, versione a dose singola

“Un rivoluzionario vaccino anti-Covid a dose singola con un’efficacia dell’80%, superiore a molti vaccini a due dosi”. Così, sulla pagina ufficiale di Twitter, i ricercatori russi hanno annunciato l’arrivo di “Sputnik Light”, un vaccino che “raddoppierà i tassi di vaccinazione e aiuterà a gestire i picchi epidemici”. Si tratta di una versione differente del vaccino Sputnik V, basata su una piattaforma di vettori adenovirali umani, ufficialmente registrata in Russia. La conferma è arrivata anche da una nota del Fondo Russo per gli Investimenti Diretti (Rdif).

“Il vaccino monodose Sputnik Light ha dimostrato un’efficacia del 79,4% stando ai dati analizzati dopo 28 giorni dall’iniezione, nel quadro del programma di vaccinazione di massa della Russia tra il 5 dicembre 2020 e il 15 aprile 2021″, spiegano gli esperti. Infatti, hanno fatto sapere ancora i ricercatori russi, di un vaccino che “si è dimostrato efficace contro tutti i nuovi ceppi di coronavirus, come dimostrato dal Centro Gamaleya durante i test di laboratorio”.

Tra i dati pubblicati dagli esperti, quello secondo cui il vaccino Sputnik Light stimola lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti il ​​virus nel 91,67% degli individui il 28esimo giorno dopo l’immunizzazione e quello secondo cui “la risposta immunitaria cellulare contro la proteina S del virus Sars-CoV-2 si sviluppa nel 100% dei volontari il decimo giorno”. Gli studiosi, poi, hanno fatto sapere che negli individui “con immunità preesistente contro il Sars-CoV-2, Sputnik Light può provocare un aumento del livello di anticorpi IgG di oltre 40 volte rispetto al normale nel 100% dei soggetti, 10 giorni dopo l’immunizzazione”. Infine, si legge nella nota pubblicata online, per questo vaccino anti-Covid “non sono stati registrati eventi avversi gravi dopo la vaccinazione”. Sputnik Light, scrivono in conclusione gli esperti, è compatibile con i requisiti logistici e di conservazione dei vaccini standard, ed ha un prezzo inferiore ai 10 dollari. “Il regime monodose consente l’immunizzazione di un numero maggiore di persone in un arco di tempo più breve, favorendo la così lotta contro la pandemia durante la fase acuta”, hanno riferito.

Redazione

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