Vaccino, Scotti: “a noi poche dosi, ora superare fase hub”

“Se vogliamo evolvere davvero verso la normalità dobbiamo gradualmente ridurre gli hub”. Lo sottolinea Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg – Federazione italiana medici di medicina generale, che, intervistato da Nursind Sanità, evidenzia: “eravamo convinti che ci venisse fornito il quantitativo di dosi sufficiente almeno per vaccinare i pazienti che avevamo già immunizzato dall’influenza. Non riusciamo ancora a comprendere perché non siamo stati coinvolti neppure su questa categoria”.

Per il segretario gli hub “sono stati uno spot buono per l’emergenza. Ma se si vuole dare l’impressione che si torna alla normalità bisogna riportare il piano vaccinale nel suo contesto ordinario. Naturalmente con gradualità proprio per non deprimere l’obiettivo principale di vaccinare il più possibile”. Ma non tutti gli studi medici sono attrezzati per le vaccinazioni.

“Quella della carenza di attrezzature è una fake news. A febbraio scorso- ricorda- abbiamo firmato un protocollo nazionale nel quale era scritto nero su bianco che il setting in cui si pratica la vaccinazione anti-Covid è uguale a quello della vaccinazione antinfluenzale. Allora i casi sono due: o la medicina generale ha vaccinato 13 milioni di italiani in ambienti non idonei o qualcuno dovrà spiegarci perché lì dove abbiamo eseguito le immunizzazioni ieri non possiamo farlo anche oggi”, conclude Scotti.

(Tar/ Dire)

Redazione

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