(VIDEO) Migranti, 20mila senza permesso privati anche di vaccino: sit-in a Napoli

gSono oltre 20mila i migranti che a Napoli sono in attesa del permesso di soggiorno, una situazione che li costringe a non ricevere alcuna tutela sociale e sanitaria e a non poter lavorare regolarmente. Questo pomeriggio un gruppo di stranieri, molti residenti stabilmente in Italia da anni, è stato protagonista di un sit-in che si è svolto fuori alla prefettura del capoluogo campano, esponendo uno striscione con la scritta “Volevate braccia, sono arrivati uomini. Permesso di soggiorno subito”.

“Queste persone – hanno spiegato Cinzia Massa della Cgil, Melicia Comberiati della Cisl e Camilla Iovino della Uil – hanno presentato la documentazione, pagato l’F24, il forfettario, ma non hanno ricevuto nessun permesso, nessun diritto”. Assan, originario del Bangladesh ma residente a Napoli da oltre dieci anni, ha raccontato di aver fatto domanda oltre un anno fa “ma la prefettura non ci dà alcuna risposta. Noi paghiamo i contributi eppure veniamo esclusi. A Napoli ci cono circa 5-6mila cittadini bengalesi che attendono risposte. Siamo bloccati. Non potremo vaccinarci, non possiamo avere un lavoro normale perché tutti giustamente chiedono i documenti”. Jamal Qaddorah, responsabile immigrazione della Cgil Campania, ha spiegato alla Dire di aver più volte chiesto alla Regione, anche attraverso lettere inviate agli organi competenti, attenzione per queste persone.

“Un uomo di 71 anni, un altro ultraottantenne e un diabetico sono impossibilitati a vaccinarsi – ha detto -. È stato aperto un centro vaccinale nel salernitano, dove lavorano molti braccianti. Chi, tra loro, non ha il permesso non potrà vaccinarsi”.

“E’ una situazione drammatica – ha aggiunto – ci sono lavoratori sospesi, che sono regolari ma allo stesso tempo clandestini. Aspettiamo dal 15 agosto dello scorso anno, hanno iniziato a convocare queste persone qualche giorno fa, ma parliamo di 4 o 5 al giorno. Abbiamo 19mila domande ad oggi, quindi a questi ritmi finiremo nel 2027. Intanto, molti hanno perso il lavoro e senza permesso non possono avere un rinnovo o trovare un’altra occupazione. È una violazione dei diritti umani”. Al termine del sit-in, una delegazione è stata ricevuta in prefettura, chiedendo un monitoraggio settimanale su quante domande vengono vagliate dalla prefettura di Napoli.

(Nac/ Dire)

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Redazione

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