(VIDEO) La Salernitana torna in serie A dopo 23 anni
La Salernitana torna in serie A. I suoi tifosi, la città intera aspettavano questo momento da ben 23 anni. E la gioia, incontenibile e appassionata, non si è fatta attendere. Salerno si è colorata di granata, tutti i quartieri, ancor prima del fischio finale della partita contro il Pescara, si sono riempiti di tifosi con sciarpe, cori, caroselli di auto e motorini sventolanti bandiere con il cavalluccio.
Lo stesso sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ha voluto ringraziare la Salernitana. “Esultiamo – ha detto-per la conquista della Serie A. Complimenti alla società, a mister Castori, alla squadra ed a tutto lo staff per un’impresa storica. La Serie A è stata conquistata con pieno merito superando ogni difficoltà. Grazie ai tifosi, che pur non potendo frequentare lo stadio, hanno trasmesso alla Salernitana entusiasmo e passione inimitabili. Questa promozione, dedicata a tutti noi ed ai tifosi granata in Cielo, è una grande carica d’energia che accompagnerà la piena ripresa economica e sociale della nostra comunità. La Serie A porterà Salerno all’attenzione nazionale ed internazionale promuovendo le nostre bellezze ed attrazioni. Saremo pronti a cogliere questa opportunità. A cominciare dai lavori di adeguamento dello Stadio Arechi in gran parte già realizzati”.
Intanto questa sera, anche Palazzo di Città si colorerà di granata per festeggiare la promozione in Serie A della Salernitana. Intanto da domani, per la Salernitana inizia una nuova pagina: l’assetto proprietario del club campano è riconducibile a due società dove sono coinvolti il figlio e il cognato del presidente della Lazio, Enrico Lotito e Marco Mezzaroma. Lotito deve cedere la società entro 30 giorni dalla proclamazione della promozione della Salernitana (quindi il mese di tempo scatterà non da oggi, ma dalla fine dei playoff). C’è poi un’altra deadline, che è quella del 30 giugno, cioè l’iscrizione al campionato. In pratica, se non si rimuove la doppia proprietà, la società rischierebbe la sospensione dei contributi federali e la mancata iscrizione al campionato.