Aversa. COA Napoli Nord, l’intervista all’avv. Lauro
“Il clima che si respira nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord è diventato davvero pesante tanto da influenzarenegativamente la produttività dello stesso Ente. Il perdurare delle ben note vicende e criticità, dovute ai dissidi interni tra diversi consiglieri, ha condizionato negativamente, purtroppo, lo spirito che dovrebbe animare l’operato di ciascun consigliere. L’auspicio è che, all’indomani delle dimissioni del Presidente, possa instaurarsi un dialogo costruttivo, che preveda il necessario coinvolgimento di tutti”. Così, in una nota, l’avv. Gianluca Lauro – consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord.
“La radice di questi ultimi concitati eventi è da ricercare nella recente sentenza del Consiglio di Stato; difatti, la massima Autorità amministrativa ha respinto i motivi di doglianza. Le successive dimissioni del segretario e del tesoriere sono state dettate al solo scopo di garantire una ripartenza serena senza alcuntipo di condizionamento, con l’animo di ricercare un produttivo equilibrio politico che riporti la giusta serenità all’interno del Consiglio. Solo così ciascuno potrà offrire, con le migliori condizioni, il proprio contributo nell’esclusivo interesse della Classe che dovremmo, tutti, sentirci onorati di rappresentare. L’auspicato equilibrio scaturisce, innanzitutto, da un impegno assunto verbalmente da tanti Consiglieri il 9 aprile u.s. durante l’incontro tra i componenti del COA ed i delegati del CNF; i rappresentanti nazionali intervennero proprio per decidere sulpossibile commissariamento dell’Ordine di Napoli Nord. Lo scenario era, al tempo, alquanto disarmante: i ricorsi alla giustizia amministrativa ed addirittura a quella penale avevano il solo scopo di dirimere gravi dissidi venutisi a creare tra diversi consiglieri; ebbene, è fin troppo evidente che tali dissidi, ben potevano essere risolti seguendo semplicemente la logica del buon senso e della diplomazia. Sembrerebbe superfluo da precisare ma non è stato così! V’è di più: tale auspicato equilibrio dovrebbe tendere allaformazione di un “governo di garanzia” al solo scopo di assicurarela corretta funzionalità dell’Organo nonché una sua concreta ed effettiva gestione per tutta la durata del mandato. La composizione attuale del Consiglio è così frammentata, considerate le criticità, che non potrebbe parlarsi di altro se non di “governo di garanzia”. Come appena riferito, la deadline è rappresentata dalla data cruciale del 9 aprile: in quella sede fu preso un impegno solenne, un gentlemen agreement per evitare il Commissariamento, unica alternativa alle dimissioni di massa ed il conseguente scioglimento del COA. Appare evidente che, un così solenne impegno, dunque, impone necessariamente un’attenta ed approfondita analisi ma, soprattutto, una cogente assunzione di responsabilità per ciascuno di noi. Tale assunzione di responsabilità ha il nobile scopo di evitare gravi ed irreparabili pregiudizi per la nostra classe, in un momento storico di estrema crisi. L’intero consesso è chiamato a trovare eque e percorribili soluzioni alle tante problematiche esistenti a livello territoriale”.
Come possa trovarsi il giusto equilibrio politico nell’interesse della classe rappresentata, Lauro indica alcune idee chiavi, “alcuni fari che devono rappresentare i punti di riferimento per tutelare la dignità del nostro gravoso compito: Territorialità, competenza, meritocrazia, inclusione. Territorialità altro non significa che rispettare l’equa rappresentatività geografica, considerato che la circoscrizione di Napoli Nord si suddivide in tre macroaree. Altro criterio da tenere in considerazione è quello della competenza specifica maturata e dimostrata nel corso della consiliatura per fare in modo che possa attuarsi una rapida ripresa.Il recupero del terreno perso esige scelte oculate e ponderate, nella consapevolezza del perimetro delle capacità dei singoli. Il tema della meritocrazia è fin troppo abusato ma imprescindibile. La priorità è quella di abbandonare strane logiche di simpatie e antipatie o scriteriate ambizioni personali (ancora purtroppo esistenti) che a nulla rilevano per il ruolo che siamo chiamati a rivestire; altro non è che una dimostrazione di maturità oggi più che mai doverosa. Infine, è fondamentale trovare una larga condivisione degli obiettivi da raggiungere con la collaborazione fattiva dei più, evitando di ripetere gli errori già vissuti sinora e dai quali avremmo dovuto imparare tanto. Ripetere tali errori generebbe inevitabilmente ulteriore preoccupazione nella classe rappresentata; a titolo esemplificativo, la ennesima scelta di una maggioranza precaria oppure una guida malferma sarebbe un messaggio di estremo disinteresse nei confronti della classe forense”.
Si possa riuscire in questa impresa? Per Lauro “a prima vista non sembra assolutamente un compito arduo alla luce dei condivisibili criteri esposti e, soprattutto, dell’impegno già dichiarato. Lo spero! Abbiamo iniziato a dialogare nel modo giusto ed a superare qualche ostacolo apparentemente insormontabile. Occorre chiaramente un coinvolgimento di tanti, anche di quelli che si erano astenuti dalle dichiarazioni di impegno. Credo sia necessario ancora una settimana di confronto ma sono fiducioso. Invero, non potrebbe essere altrimenti; diversamente, si correrebbero seri rischi di vedere vanificato il lavoro di chi, come me, tanto si è prodigato per riportare serenità in Consiglio. L’unica cosa che sento di poter assicurare è l’offerta del mio contributo in favore della classe, proprio in virtù della responsabilità che impone un ruolo così importante. Un onore troppo grande, che può trovare risposta, comunque mai sufficiente, solo nello spirito di servizio ed in quello di sacrificio che da sempre ha contraddistinto il mio impegno verso la Classe forense”.