Brasile. Con i vaccini torna a respirare anche il turismo

Sono più di 96 milioni le dosi di vaccino contro il Covid-19 che sono state somministrate in Brasile. Un dato, questo, che fa del Paese il quarto per totale di dosi nel mondo e il 70esimo nel ranking globale di immunizzazione. Nonostante l’avanzamento lento del programma di inoculamento dei sieri, il turismo già inizia a dare risposte positive di ripresa e la domanda di viaggi è in progressivo aumento da aprile. L’aspettativa di un miglioramento della situazione nel settore turistico con l’orizzonte del secondo semestre del 2021 è stata recentemente evidenziata da un sondaggio realizzato dall’Associação Brasileira das Operadoras de Turismo (Braztoa). Dalla rilevazione emerge che il 69 per cento degli operatori del comparto ascoltati ha la percezione di un miglioramento nel business da marzo ad aprile.

Da aprile a maggio poi il dato è salito fino a toccare il 97 per cento. Secondo la ricerca, inoltre, il 71 per cento degli operatori ha riferito di essere stato contattato da turisti vaccinati nel mese di maggio e il 29 per cento dei viaggi prenotati da questo tipo di acquirenti si terrà a luglio, mentre il 47 per cento li ha programmati per la seconda parte di quest’anno. Quest’ultimo è ad esempio il caso del professionista del settore dell’information technology Paulo Fernades, che è stato obbligato a ritardare una viaggio inizialmente previsto per il maggio 2020 a causa della pandemia. Dopo alcuni cambi di data, lui e sua moglie hanno prenotato una visita nello Stato di Bahia per il settembre 2021, quando entrambi saranno già vaccinati con la seconda dose.

“Ho avuto la prima dose queste mese e per settembre sarò immunizzato” ha detto Fernandes. “Era fondamentale avere questa sicurezza per poter approfittare del viaggio che tanto a lungo abbiamo pianificato. La priorità è la nostra salute”. Stando al sondaggio, a spiegare la tendenza positiva che si riscontra nel settore, oltre alle vaccinazioni, sono anche la domanda a lungo repressa e le promozioni disponibili. In qualsiasi caso la ripresa completa del comparto inizierà a prendere forma solo a partire dal 2022. A dimostrarlo è anche il tasso di fatturazioni, che si attesta ancora attorno al 25 per cento rispetto a quello che si registrava prima della pandemia.

(Bio/ Dire)

Redazione

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