Cesa. UpC: “Occorrono servizi puntuali e risposte chiare”

“La questione rifiuti per il nostro paese è diventata ormai una consuetudine. Il gruppo consiliare di “Uniti per Cesa” invita l’amministrazione ad essere più vigile sulla osservanza del capitolato d’appalto da parte della GPN che, oltre a rispettarlo solo parzialmente, spesso è tardiva nei pagamenti degli stipendi agli operatori ecologici. Sempre più spesso ci pervengono segnalazioni da parte dei nostri concittadini per il mancato spazzamento delle strade in cui risiedono. In alcune zone di Cesa la spazzatrice è un miraggio. I cittadini pagano una tassa alta per un servizio saltuario e parziale. Il paese va curato sempre, non solo in alcuni giorni dell’anno, in occasione di qualche evento particolare. Non esistono cittadini di serie ‘A’ e altri di serie ‘B'”. Così, in una nota, i consiglieri di minoranza del gruppo Uniti per Cesa Ernesto Ferrante, Amelia Bortone, Carmine Alma e Paola Verde.

“È evidente che alcuni disservizi dipendano anche dal numero degli operatori quotidianamente impiegati. I lavoratori addetti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere dodici, così come prevede il capitolato d’appalto. Ma attualmente ne risultano nove. Le unità lavorative mancanti devono essere prese dal Consorzio Unico di Bacino. Esiste una precisa normativa introdotta dalla legge regionale della Campania n. 14/2016, che stabilisce l’obbligo per il soggetto affidatario (in questo caso la Gpn) di utilizzare le unità di personale dei Consorzi di Bacino della Regione Campania e, al contempo, il divieto di procedere a nuove assunzioni per lo svolgimento del servizio dei rifiuti fino al completo reimpiego delle unità di personale dei Cub. Deve essere rispettata anche a Cesa. Un appunto va fatto anche ai cittadini che non eseguono correttamente raccolta differenziata. L’impegno a tenere le strade pulite deve essere reciproco. Negli ultimi giorni, anche a causa del forte caldo e dell’umidità, tanti cittadini lamentano la presenza di blatte. È necessario un intervento di deblattizzazione. Non è più rinviabile, inoltre, una messa a punto del sistema integrato di telecamere per scongiurare il rischio di sversamenti e roghi. L’opera meritoria di qualche volontario, da sola, non basta. Concludiamo invitando nuovamente l’amministrazione a fornire risposte puntuali alle domande che pubblicamente le abbiamo rivolto. A che punto è il PUC? Perché non partono i lavori in via Fratelli Cervi? Quali sono i tempi per i cambi di destinazione d’uso di centinaia di appartamenti ubicati principalmente in via Matteotti, zona ponte di Sant’Antimo e via René Guénon? È stato un preciso impegno assunto in campagna elettorale dal primo cittadino e dalla squadra di “Nuova Primavera Cesana”. I cittadini interessati attendono riscontri già da 9 mesi. Uniti per Cesa continuerà a vigilare ed informare la cittadinanza, raccogliendone le istanze e portandole nelle sedi competenti”.

Redazione

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