Covid, Sileri: “Variante Delta non ci preoccupa, correre con seconde dosi: probabile rimodulazione Green Pass”
“Credo che la gran parte dei 2 milioni e 600.000 persone over 60 che non si sono ancora vaccinate non lo abbiano fatto poichè riluttanti al vaccino AstraZeneca. La dimostrazione è che di settimana in settimana, con la possibilità di prenotare altri vaccini, si siano invece sottoposte alla vaccinazione”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite di ’24Mattino’, contenitore di Radio24. “Credo dipenda prevalentemente da questo, non li considererei ‘no vax’ e sono sicuro che in 10-15 giorni questi numeri saranno notevolmente ridotti”, ha concluso Sileri.
“Nei confronti della variante Delta non c’è preoccupazione ma, ovviamente, dobbiamo controllarne l’andamento. Vediamo anche l’esperienza del Regno Unito, dove i contagi sono certamente diverse migliaia ma il numero dei ricoveri e dei decessi rimane stabile. Questo significa innanzitutto che la variante Delta è coperta dalla doppia dose dei vaccini. Poi potranno magari esserci piccole differenze tra un vaccino e l’altro, l’analisi ci darà dei dati esatti, anche se sembra che la variante Delta venga coperta una volta completato il ciclo vaccinale – ha detto il sottosegretario alla Salute – poi aggiunto che “si tratta di correre con le seconde dosi, continuare a vaccinare la popolazione, andare a prendere soprattutto la fascia più giovane, che al momento si sta vaccinando anche se i numeri sono ancora bassi, e proteggere così maggiormente la popolazione”.
“Ho sempre detto che è prematuro parlare di rimozione della mascherina al chiuso. Quando avremo i 3 quarti della popolazione vaccinata, allora tra vaccinati si potrà pensare di iniziare a togliere la mascherina anche al chiuso, ma è molto molto prematuro. Quello che credo che la variante Delta potrà fare è la rimodulazione del Green Pass dopo la prima dose di vaccino, ma questo è un compito che spetta agli scienziati, aspetterei ancora un paio di settimane”.
L’esponente del Governo ha poi aggiunto “se è vero che la protezione si ottiene dopo due dosi di vaccino, è chiaro che dobbiamo correre con le seconde dosi e rimodulare il Green Pass. È comunque prematuro dirlo, aspetterei 7-14 giorni, analizzerei i dati provenienti dal Regno Unito e, soprattutto, controllerei la prevalenza della variante Delta in Italia, che attualmente è vicina al 20%. Aspettiamo una settimana e vediamo di quanto aumenta per poi fare una eventuale riflessione”.
Il sottosegretario alla Salute si è poi soffermato sulle nuove prenotazioni dei vaccini, spiegando che “cercherei di stare più vicino alle tre settimane per il richiamo di Pfizer e quattro settimane per Moderna rispetto ai 42 giorni. Se inizialmente abbiamo allungato a 42 giorni per avere più dosi mentre era in corso la terza ondata, adesso conviene stare più vicino ai 21-28 giorni per garantire la seconda dose quanto prima”.
(Fde/ Dire)