Ex Ilva, Emiliano: “Fabbrica così com’è impossibile da mantenere”
“Penso che l’Ilva con il suo sistema a ciclo integrato ovvero con il carbon coke che fa contemporaneamente da combustibile e da struttura della colata sia impossibile da mantenere. La chiusura dei reparti a caldo, come già avvenuto a Genova, è ormai inevitabile, specie dopo una sentenza di Corte d’Assise che ha condannato delle persone come se avessero fatto una strage dolosa, non colposa”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo al “Forum in masseria” la rassegna di Bruno Vespa per discutere di ripartenza e rilancio del Paese, organizzata nella masseria Li Reni a Manduria (Taranto) e patrocinata dalla Regione Puglia.
“Non ci credo che chiudendo l’area a caldo la fabbrica muore. Per questo, abbiamo proposto negli anni una nuova tecnologia che però deve essere fatta crescere – ha aggiunto Emiliano – l’Italia non può fare a meno dell’acciaio e abbiamo candidato Taranto a polo per l’idrogeno italiano. L’idrogeno si può fare con due tecnologie o con elettrolisi ed è quello green oppure quello blu con il gas naturale. Questi due elementi ci consentirebbero di pretendere dall’Unione europea la protezione delle nostre produzioni green di acciaio. Il ministro Giorgetti ha compreso questa impostazione”.
“Ora bisogna capire cosa fare nei prossimi giorni perché pretendere che dopo una sentenza del genere la magistratura non sequestri l’impianto è impossibile”, ha continuato Emiliano chiarendo che “occorre un atteggiamento che riagganci la comunità tarantina a questo percorso industriale. Quella è l’azienda più odiata che sia mai esistita sulla faccia della Terra. Può una fabbrica essere odiata dagli stessi lavoratori che la considerano un ricatto permanente nei loro confronti? Non è possibile. Serve quindi chiudere l’area a caldo e nel frattempo si potrebbe operare con i reparti a freddo come a Genova. Noi dobbiamo acquistare le bramme, lavorare a freddo e cominciare la costruzione dei gruppi elettrici con la tecnologia a gas che ci porta ai forni a idrogeno. Considerate che tutti i brevetti per decarbonizzare Ilva – ha concluso Emiliano – sono tutti italiani”.
(Adp/ Dire)