Trentola Ducenta. Il veleno della politica arriva fino ad Aversa
Negli ultimi giorni si è tenuta l’udienza del processo che vede coinvolta l’ex amministrazione di Trentola Ducenta guidata dall’ex sindaco Andrea Sagliocco e che portò all’arresto dello stesso. Nel corso dell’udienza sono stati depositati dal P.M. dei verbali che in precedenza erano omissati ovvero coperti dal segreto istruttorio.
Inizio col dire che secondo il mio parere e secondo quanto prevede il codice deontologico del giornalismo, non essendoci degli avvisi di garanzia per alcune delle persone intercettate, essendo loro incensurate e non essendo gli atti portati a conoscenza delle parti i nomi degli stessi non siano citabili. Pertanto ci limiteremo sommariamente a descrivere alcuni dei fatti descritti nella marea di carte. Diverso discorso per coloro che rivestono o hanno rivestito cariche politiche o che sono già stati coinvolti in altri casi giudiziari.
Ad onor del vero i verbali rilevano una serie di circostanze che qualora confermate, potrebbero anche mettere in crisi l’attuale amministrazione capeggiata dal sindaco Michele Apicella.
Tutto nasce durante la campagna elettorale del 2018 che vide vittoriosa la compagine di Andrea Sagliocco. Da una denuncia di compravendita di voti, iniziò una campagna investigativa molto vasta che da una parte portò all’arresto di Andrea Sagliocco e l’altra fu omissata. Il PM, su richiesta degli avvocati, ha deciso di desecretare e rendere pubblica una marea di carte che dipingono un panorama poco consono anche da parte dei sostenitori di Apicella. Da quanto risulta in atti, uno dei candidati avrebbe consegnato il proprio fac simile elettorale con all’interno un buono omaggio per un lido balneare di Ischitella.
Dai verbali depositati emerge che durante la campagna elettorale del 2018 ci sono state delle indagini svolte dai Carabinieri di Aversa per presunte gravi irregolarità nella presentazione delle liste elettorali collegate a Michele Apicella.
Questa delle firme è una vera e propria telenovela infatti qualcuno ha riferito ai Carabinieri di non aver mai sottoscritto alcuna lista. A qualche altro è tornato la memoria nel giro di una mezz’ora ed è tornato in Caserma per ritrattare. Altri invece dicono di non aver sottoscritto nulla. Tali firme sarebbero poi state autenticate da un politico di Aversa. In effetti guardando alcune di tali firme sembrano sottoscritte dalla stessa persona essendo la calligrafia praticamente identica. L’utenza telefonica di tale politico veniva posta sotto controllo e risulterebbe un’attività che lo stesso avrebbe svolto per fare un favore, unitamente ad altro politico aversano ad un noto religioso. Prete Aversano già balzato agli onori della cronaca per altri fatti poco chiari.
Inoltre, dalla lettura dei verbali si evince che durante la campagna elettorale del 2018 vi fu una evidente interferenza di Michele Griffo (la cui amministrazione comunale venne sciolta nel 2016 e sotto processo per associazione camorristica) che avrebbe sponsorizzato (come riferisce anche la giornalista Marilena Natale nella denuncia allegata ai verbali del 28.5.2018) la candidatura di Michele Apicella.
Dai verbali delle intercettazioni delle loro utenze telefoniche si evince che Michele Griffo unitamente ad alcuni suoi fidati, tentarono di colpire l’amministrazione in carica in eventuali defaillance per metterla in cattiva luce con l’obiettivo di spodestarla (passaggio integrale delle intercettazioni).
L’esito delle indagini, almeno quelle che sono già note, portava all’adozione di provvedimenti cautelari verso l’amministrazione Sagliocco per i quali è in corso il processo penale.
Sorge spontanea la domanda del perché una indagine di tale portata (con intercettazioni anche nella autovetture) non abbia poi portato a nessuna conseguenza giudiziaria. Potrebbe trattarsi anche di una strategia della Procura di Napoli Nord che ha rese noto le carte essendo in procinto di un ulteriore azione.
di Stefano Montone
Direttore de LaRampa.it