Vaccino, SMI: “Bene generale Figliuolo su terza dose”

“Bene le dichiarazioni del Commissario straordinario all’emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, in merito a un ritorno a una ordinarietà per quanto riguarda l’eventuale somministrazione della terza dose vaccinale anti Covid. Auspichiamo di essere convocati per delineare una organizzazione che risulti omogenea in tutta Italia e per concordare un finanziamento adeguato per l’impegno dei medici di medicina generale”. Così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani (SMI) commenta quanto detto dal Commissario straordinario per la pandemia che auspica per la terza dose vaccinale un passaggio dagli hub più grandi agli ospedali, ai medici di medicina generale, alle farmacie e ai punti vaccinali aziendali.

“Queste nostre raccomandazioni scaturiscono mettendo a confronto sia i finanziamenti per la messa in opera degli hub vaccinali, sia le laute retribuzioni del personale sanitario ed amministrativo impegnato negli hub. Per questo, se i medici di famiglia saranno coinvolti nell’eventuale somministrazione della terza dose, dovranno essere retribuiti per la loro autonoma organizzazione, perché la vaccinazione anti Covid non è assimilabile ad una campagna vaccinale normale, alla luce di quello che è stato previsto per la costituzione degli hub vaccinali”. “Nei grandi centri vaccinali, infatti, si sono visti fiumi di finanziamenti per mettere in piedi le strutture hub, per organizzarle, per dotarle di personale amministrativo e sanitario. I finanziamenti sono serviti, inoltre, per pagare gli stessi soggetti vaccinatori dei centri vaccinali, con tariffe che vanno dagli 80 euro alle 40 euro all’ora, mentre i medici di famiglia hanno una retribuzione di 6 euro lordi ad inoculazione, che non riesce a coprire il costo del personale infermieristico e amministrativo”. “I medici di medicina generale, in piena coerenza sono disponibili a collaborare, ma chiedono una convocazione nazionale per decidere le modalità uniformi di coinvolgimento sul tutto il territorio nazionale e per concordare le retribuzioni per i medici di famiglia che non possono esser inferiori a quanto previsto già per la campagna vaccinale messa in atto”, conclude Onotri.

(Com/Pic/Dire)

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Redazione

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