(VIDEO) Scuola, Bianchi: “Varianti? Gestione cauta. A lavoro per lezioni in presenza”
Sul rischio della trasmissione delle varianti del Covid “sta lavorando il Cts. Noi faremo una gestione assolutamente cauta, prendendo in considerazione che ci possano essere questi rischi. Bisogna essere molto cauti, bisogna esserlo tutti”. È quanto dichiara il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, a margine di un’iniziativa in una scuola a Firenze legata al Piano estate, rispondendo a chi gli chiede se teme che l’effetto della diffusione di varianti più contagiose del Coronavirus possa mettere in difficoltà i piani del governo per la piena ripresa delle lezioni in presenza nel nuovo anno scolastico.
Il governo sta lavorando per escludere la didattica a distanza all’avvio del prossimo anno scolastico. Lo conferma a Firenze, a margine di un’iniziativa in una scuola primaria, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Stiamo lavorando per questo- dichiara rispondendo ai cronisti- per non trovarci nella situazione dell’anno scorso”. L’idea del ministro è di usare tutti gli strumenti, “ma non in alternativa gli uni agli altri. Stiamo lavorando tutti per una scuola in presenza che dia molta attenzione alla socialità. I bambini hanno bisogno di tornare a trovarsi. Una scuola che però deve avere molta attenzione anche a quel recupero di tutte quelle che conoscenze che ovviamente in un anno così difficile sono state più carenti”.
Sull’uso delle mascherine il ministro rimanda la questione al comitato tecnico-scientifico: “Dipende dal Cts- fa notare- è l’organismo che ha la responsabilità di darci le regole sanitarie ed è giusto che siano gli esperti a farlo. Noi ci adegueremo sulla base di quel principio di autonomia che regge le nostre scuole”. Sull’organizzazione scolastica più in generale, ad esempio sulla scelta di adottare ingressi scaglionati, saranno pertanto i singoli istituti a decidere: “Dobbiamo avere fiducia nelle nostre scuole- spiega il ministro- sicuramente troveranno la soluzione migliore per la situazione specifica. Mi sembra difficile dettare da Roma come devono essere organizzate le scuole. Sono autonome dal 1997 ed è giusto che sia così”.
(Cap/ Dire)