L’aversana Vincenza Mormile compie 100 anni

15 giugno 1921-15 giugno 2021: un compleanno importante, un compleanno che racchiude un secolo di storia. E la signora Vincenza Mormile in De Michele, di storie ne ha da raccontare tante. Figlia della nostra bella Aversa, ha passato l’infanzia a via Solferino, dove il padre, commerciante di mobili, abitava. La signora Vincenza ha vissuto un’epoca fatta di soprannomi, quello della sua famiglia era “Quadriviecch”, in onore del padre commerciante, ha vissuto un’epoca di guerra e delle bombe che cadevano dal cielo improvvisamente, costringendo tutti a scappare nelle grotte sotterranee di cui Aversa è piena. Era li anche nel 1946 quando con vigore scelse di barrare il simbolo della Repubblica e contribuì alla nascita dell’Italia repubblicana, ha vissuto uno dei secoli più bui e spettacolari di sempre.

Ma Enza è di fatto una donna moderna, simile a noi donne del 2021, lavorava in una bottega, molto ben organizzata di scarpe, ed era anche brava. La settimana pagata era importante, con quella metteva da parte i soldi per il corredo, in attesa che il suo promesso sposo, Alfonso, tornasse dalla guerra e dalla prigionia. Ma lei non si è persa mai d’animo: lo aspettava. Sul cuore una medaglia con il volto dell’amato, quella piccola foto posta sull’unico posto dove è sempre stato per 60 anni.

La prima volta che si sono visti lei era al balcone, lui è passato ed il giorno dopo era a casa di Don Carmine, padre di Vincenza, per chiedere ufficialmente la sua mano. Avevano poco più di 18 anni, Alfonso più piccolo di Vincenza di ben 6 mesi, un giovincello! Ma per sposarsi hanno dovuto aspettare oltre 10 anni, e che un’orrenda guerra restituisse uomini alle donne che aspettavano.

Ma Vincenza se la cavava anche con il cucito, con le stoffe, ed il suo abito da sposa se lo è cucito da sola, ricamato con la maestria di un’antica arte perduta, aiutando le sue amiche a realizzare l’abito più bello, da indossare nel giorno più bello.

Si è sposata il 15 di agosto, quel giorno il giardino di Don Carmine era addobbato per il grande evento, tavoli e sedie bianche, un sontuoso buffet preparato dalla pasticceria Leccia, tutto pronto per gli sposi che attendevano da anni di coronare il sogno d’amore. Eppure, il 15 agosto, venne giù un temporale come mai visto prima. Filmini, tuoni e tanta acqua che, come per magia, evaporò all’entrata in scena del solleone, che consentì ai giovani sposi di festeggiare con parenti ed amici.

Ha avuto 4 figli la signora Vincenza, ha 8 nipoti e due pronipoti, che si è goduta da sola, dopo la morte prematura del compagno e dell’amore della sua vita. Ha visto morire una figlia, ed ha versato le lacrime più dolorose.

Non vi racconto altro di Lei, perché c’è tanto, tanto da raccontare. Non vi dico di quanto sia speciale, di quanto mi riempiano di orgoglio, di amore, di gioia i suoi 100 anni.

La nonna Vincenzina è stata per me la mamma che Dio mi ha tolto, è stata quella che mi ha insegnato il valore inestimabile della dignità del lavoro di una donna, della famiglia come punto di partenza per la felicità, è quella che mi ha insegnato a cucinare, a fare tortano e limoncello, e per dirla in napoletano, mi ha insegnato a “campare”. Buon compleanno nonnina mia, sono orgogliosa di te!!!!

di Ida Iorio

Redazione

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