Cesa. UpC: “Queste le nostre votazioni nel Consiglio comunale del 30 giugno”

“Rispetto alla variazione di bilancio da 2500 euro per la stipula del contratto di fitto e l’allestimento dei locali che ospiteranno il “Museo dell’asprinio”, abbiamo espresso voto contrario. A nostro avviso dovrebbe essere ubicato in un locale di proprietà comunale, evitando l’onere a carico dei contribuenti di fitti da pagare a privati. E’ una questione di metodo, di merito e di opportunità. Il contratto è di 6 anni, rinnovabile per altri 6. Il costo nei sei anni a carico dei cittadini, sarebbe di oltre 28mila euro. Il posto ideale, per noi, sarebbe la Palestra del Fanciullo, che è al centro del paese e sorge in un’area in cui vi sono due bar, un bar-pasticceria ed una paninoteca”. Così, in una nota, il gruppo consiliare Uniti per Cesa.

“La presenza di visitatori avrebbe ricadute positive su tali attività, provate da mesi e mesi di chiusure e restrizioni. Si potrebbero organizzare giornate tematiche, con visite al Museo e degustazione di pietanze e bevande a base di asprinio. In alternativa vi sarebbe l’ex casa del custode presso le scuole elementari, che avrebbe due vantaggi: quello dello spazio e della possibilità di essere quotidianamente fruibile anche dagli alunni, i quali godrebbero della possibilità di entrare in contatto con un pezzo della nostra storia e della nostra identità. Promozione del territorio e didattica potrebbero fondersi in maniera ottimale. Abbiamo votato contro la presa d’atto del piano finanziario Tari 2020. Ci siamo astenuti relativamente al piano finanziario e la tariffa Tari per il 2021. I costi a carico dei cittadini continuano ad essere alti a fronte di una qualità del servizio che lascia molto a desiderare. Ma abbiamo valutato favorevolmente il risparmio di circa il 12 per cento per le attività commerciali, che avevamo invocato mesi addietro, e di circa il 6 per cento per le civili abitazioni. Positivo è anche il tenere in considerazione non solo i metri quadri ma il numero di persone che producono rifiuti. E’ la strada più indicata per evitare di continuare a penalizzare i nuclei familiari composti da 1-2 persone. Non abbiamo potuto non sottolineare ancora una volta, anche in Consiglio, le mancanze della ditta (GPN) che si occupa del servizio rifiuti a Cesa dal 2019. Il capitolato speciale dei servizi offerti, soprattutto per quanto riguarda le “migliorie”, è stato spesso e volentieri disatteso. Solo recentemente la spazzatrice sta passando con relativa puntualità. Raro ed insufficiente è il lavaggio delle strade da effettuarsi, come da capitolato, con l’impiego del sistema Sweepy-jet. L’azienda non brilla inoltre per la puntualità nel pagamento degli stipendi. L’attuale capitolato di appalto del Comune di Cesa prevede una forza lavoro composta di 12 unità, mentre allo stato attuale, per effetto di pensionamenti e/o decessi, si è ridotta a 9 unità. La toppa dell’utilizzo di lavoratori esterni riesce più a coprire un “buco” sempre più esteso. Non è più rinviabile, per una corretta esecuzione dei servizi, l’integrazione del personale mancante mediante l’attivazione di tutte le procedure dettate dalla Legge Regionale n. 14/2016 che prevede la ricollocazione del personale dipendente facente parte dei consorzi unici di bacino. Ci siamo espressi a favore del rinnovo della Consulta per le persone diversamente abili, formulando un augurio di buon lavoro a chi la comporrà e ringraziando la signora Linda Alessio, Presidente uscente, per quanto è stata capace di fare per e con i ragazzi e le ragazze negli anni scorsi”.

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Redazione

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