Comunali Roma, Calenda: “Per sbloccare città serve Sindaco manager”
“A Roma non funziona più nulla. I tre pilastri, legalità, decoro e servizi, senza i quali nessuna città può stare in piedi, sono tutti traballanti. Abbiamo 200 milioni di evasione di TaRi perché non incrociamo 6 banche date. Così per ‘imposta di soggiorno, perché due flussi di comunicazione, quello verso l’erario e quello verso la Questura, non sono sintonizzati. E lo stesso succede per il condono da cui Roma potrebbe avere 500 milioni ma che ha ancora 180mila pratiche irrisolte. A Roma serve un lavoro manageriale, da Amministratore delegato. I vari processi si sbloccano se li sblocca il sindaco. Se li lascia alla burocrazia, dicendo ad esempio ‘sbloccate il condono’, non succede niente. A questa attività manageriale si affianca ad una immaginifica che riguarda la vocazione della città. Roma non si governa da soli, anzi uno dei problemi dei 5 stelle è stato quello di credere che più si stava chiusi in Campidoglio meno si era influenzati dalla città. Ma la città vive e sa perfettamente di cosa ha bisogno”. Così il candidato sindaco di Roma e leader di Azione, Carlo Calenda, nel corso di un incontro pubblico con la Confcommercio Roma alla presenza del commissario Andrea Chevallard.
(Zap/ Dire)