Comuni, Ricci: “Via la Severino, Sindaci vogliono serenità”

“Via la Severino”, perché una persona “è colpevole dopo il terzo grado di giudizio”. Inoltre, “l’attuale abuso d’ufficio va abrogato o modificato”. Il sindaco di Pesaro e presidente Ali (Matteo Ricci), Matteo Ricci, invita dall’assemblea nazionale in corso a Bologna a “rimettere al centro il garantismo”, superando una “cultura deleteria per il nostro paese”.

All’assemblea di Bologna hanno preso la parola prima di Ricci la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, e l’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, due casi esemplari dei rischi che i sindaci corrono dal punto di vista giudiziario.

“Spero che la riforma della giustizia affronti il tema”, tira le somme poi Ricci. “Non chiediamo l’immunità e neanche l’aumento della indennità- sottolinea- lo abbiamo fatto per i piccoli Comuni, quello che chiediamo è serenità. Vogliamo essere sereni nel momento della decisione, non vogliamo rischiare per ogni atto che firmiamo, né dal punto di vista penale né dal punto di vista erariale”. Su questi temi Ali aderisce alla manifestazione organizzata dall’Anci per il 7 luglio. Ma Ricci parla anche di sindaci “discriminati” ad esempio nelle candidature per il Parlamento. “Siamo un po’ stanchi delle pacche sulle spalle e poi non cambia nulla. La norma sulla incandidabilità dei sindaci è incostituzionale- taglia corto Ricci-. Perché dobbiamo dimetterci sei mesi prima per candidarci al Parlamento e gli altri no?”. Una norma dunque da cambiare, “altrimenti vuol dire che il Parlamento ha paura dei sindaci, vuole dire che in questo momento non è rappresentativo del popolo italiano”.

(Bil/ Dire)

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Redazione

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