Covid, Galli: “Non credo a rischio nuova ondata. Dobbiamo convivere e difenderci da questa bestia”

“Francamente non credo si possa pensare al rischio di una nuova ondata con la portata e le caratteristiche di quella dello scorso anno. I vaccini ci sono, sono stati numerosi, noi siamo indietro rispetto agli inglesi ma ne abbiamo fatti molti anche noi. Abbiamo la preoccupazione per le persone di oltre 60 anni che non si sono vaccinate. È difficile pensare ad una ondata con una connotazione come quella che abbiamo già visto, ma anche vedere un altro morto è veramente inaccettabile, anche se, purtroppo, saremo costretti ad accettare qualche altro decesso. La conseguenza è che dobbiamo fare le cose bene e non credo sia una brillante idea farci arrivare altro virus dall’Inghilterra”. Lo ha detto Massimo Galli, direttore del reparto Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, ospite di ‘Agorà Estate’ su Rai 3.

Galli ha poi sottolineato che “la variante inglese è presente in Italia ed è inevitabile che che diventi la variante preponderante in breve periodo. C’è solo da sperare che non ci siano centinaia o migliaia di casi”. Alla domanda se esista la possibilità che si arrivi a nuovi lockdown, chiusure e zone rosse proprio a causa della variante Delta, Galli ha risposto che “a parte qualche disgraziata situazione locale, dove potrebbe essere necessario un intervento più drastico per fermare dei focolai, a livello nazionale credo francamente di no. Se riusciamo ad essere rispettosi di qualche regola non proprio soffocante fino al prossimo autunno è altamente verosimile che la campagna vaccinale ci metta nella condizione di poter reggere l’impatto della variante Delta, che giustamente preoccupa”.

“Dobbiamo convivere con queste bestia e imparare a difenderci. Fino a quando non si parlava di avere abbastanza vaccinati, la mia risposta non poteva che essere quella di tenere le redini e cercare di frenare il più possibile un processo che altrimenti sarebbe stato probabilmente rovinoso. Ora abbiamo le nostre 85 dosi ogni 100 abitanti, che non sono poca cosa, anche se verosimilmente non sono abbastanza, e con questo tasso vaccinale pensare a una prossima stagione con l’apertura dei locali pubblici, delle situazioni che prevedono affollamento come teatri o cinema con il Green Pass è nella logica delle cose. Dobbiamo imparare ad avere la presenza solidale delle persone che devono fare il proprio dovere di cittadini e cioè devono vaccinarsi. Questo rappresenterà poi una sorta di premio per recarsi liberamente dove vogliono. Discoteche? La gente balla per le strade, la gente balla nelle case private. Tanto vale che si utilizzino anche le discoteche. Le apri con regole più ferree, che però devono essere applicate, rispetto a chi può entrare e a chi non può”.

(Fde/ Dire)

Redazione

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