Covid, Zingaretti: “Green pass rende luoghi più sicuri ed incentiva vaccino”

“Il green pass è uno strumento per abbassare i rischi nei luoghi frequentati e va sicuramente adottato anche come incentivo a vaccinarsi per le fasce più dubbiose o scettiche. Se tu hai diritto a non vaccinarti, io ho diritto ad andare allo stadio o a cena fuori in piena sicurezza”. Lo dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervistato da Monica Guerzoni sul ‘Corriere della Sera’.

“Ho trovato tanti ristoratori e negozianti che sarebbero felici di poter scrivere sulla porta ‘locale 100% Covid free’. Il green pass può essere un’opportunità, può incentivare le persone a sedersi a un tavolo o entrare in un negozio. Il governo fa bene, il tema è sempre decidere con coerenza e trovare il punto di equilibrio. Ci vogliono poche regole chiare e quelle vanno rispettate senza furbizie. Invitare i giovani a non vaccinarsi è grave. Siamo in estate e bisogna fare in modo che il maggior numero possibile di giovani si vaccini”. Le parole di Matteo Salvini secondo cui “vaccinare i giovani non serve” e secondo cui “è demenziale minacciare con l’ago un diciottenne”, rappresentano “una vera e propria vergogna, equivale a dire che non si raggiungerà mai l’immunità di gregge – continua il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervistato da Monica Guerzoni sul ‘Corriere della Sera’ -. Se a settembre l’obiettivo dell’immunità di gregge non sarà raggiunto, secondo il governatore del Lazio, “significherebbe perdere la battaglia contro il virus, come se in guerra si invitassero le persone a disertare. Colpisce che si definiscano patrioti degli esponenti politici che sono contro gli italiani e contro gli interessi del Paese. Questa- sottolina ancora Zingaretti- non è la linea del governo, anche perché sarebbe stata un imbroglio. A me colpisce l’impianto politico e culturale sbagliato, la confusione per cui la libertà è non seguire le regole e non vaccinarsi”.

“Figuriamoci se non sono d’accordo” con Enrico Letta sull’obbligo vaccinale per tutti, non solo per il personale sanitario e scolastico. “L’anno scorso nel Lazio avevamo introdotto l’obbligo del vaccino antinfluenzale agli over 65, decisione impugnata perché non è materia regionale. Penso che in estreme condizioni non bisogna avere paura di introdurre misure straordinarie ed eccezionali almeno per un periodo transitorio e per alcune categorie. Da un medico che non ha fiducia nella scienza non mi farei mettere un’unghia addosso, dubito che possa continuare a esercitare. Un documento del Cts sprona a potenziare le vaccinazioni contro il Covid per gli over 60. Nel Lazio siete pronti? “Sui vaccini siamo i primi. Da dieci giorni abbiamo mandato i camper vaccinali nei paesini sotto i 10 mila abitanti, che d’accordo con i sindaci si posizionano al centro del paese e, con i medici al seguito, vanno alla ricerca dei 100mila motivi che tengono lontane le persone dalla vaccinazione. Una moral suasion per aggredire le ultime sacche. Ecco, fa rabbia poi vedere dei soloni della politica che strizzano l’occhio ai no vax mentre migliaia di operatori sanitari lavorano terrorizzati nei reparti”, conclude Zingaretti.

(Red/ Dire)
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