DDL Zan, blitz di CasaPound al Senato con cartelli e bavagli

Si è svolto oggi pomeriggio un blitz al Senato organizzato da CasaPound contro il DDL Zan. Una ventina di militanti
hanno cercato di raggiungere Palazzo Madama con dei cartelli e simbolicamente imbavagliati ma sono stati fermati e caricati dalle forze dell’ordine. L’azione si è svolta proprio il giorno in cui la proposta di legge doveva essere votata.

“Non esistono mezzi termini, il Ddl Zan è una legge liberticida: l’obiettivo non è tutelare da discriminazioni ma zittire ogni voce contraria alla vulgata del politicamente corretto, come dimostra la reazione delle forze dell’ordine che oggi hanno fermato una protesta legittima e pacifica a suon di manganelli – afferma in una nota stampa Luca Marsella, consigliere municipale di CasaPound a Roma, che ha guidato la protesta -. Abbiamo a che fare con gente che si rifà a personaggi come Mario Mieli, teorico omosessuale che era arrivato a sdoganare persino la pedofilia e con persone che vorrebbero far iniziare percorsi di transizione anche a bambini in età scolare e prescolare. Dire che queste derive sono pericolose non è discriminazione: è la realtà. Zan e seguaci non rappresentano il paese, non rappresentano, se proprio vogliamo dirlo, neanche la comunità lgbtq. Non ci serve una legge che scambia l’opinione per discriminazione e arriva a minare qualsiasi fondamento del diritto. Noi siamo e resteremo in piazza contro una proposta di legge che non ha senso di essere in un paese come il nostro, dove diritti e doveri sono già assicurati a qualsiasi cittadino – ha concluso Marsella – a prescindere dal suo orientamento sessuale”.

Redazione

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