Italia campione Euro2020, Gravina: “La Nazionale ha unito il Paese”
Nella Sala Paolo Rossi una nuova gigantografia mostra il trionfo degli Azzurri a Wembley, mentre la coppa Henry Delaunay campeggia in bella mostra alle spalle del presidente Gabriele Gravina nella conferenza stampa che fa seguito alla riunione del Consiglio federale, la prima dopo il successo a EURO 2020. Presidente, ma anche primo tifoso, dalle tre gare del girone disputate allo Stadio Olimpico di Roma fino alla finale di Wembley seguita in tribuna accanto al Capo dello Stato Sergio Mattarella, Gabriele Gravina ha vissuto al fianco di Chiellini e compagni l’entusiasmante cavalcata che ha portato la Nazionale a conquistare il secondo titolo Europeo della sua storia. Un successo che nasce da lontano, frutto anche della riorganizzazione del Club Italia portata avanti dal numero uno della FIGC e più in generale di quel Rinascimento azzurro che ha permesso all’Italia del calcio di eliminare le scorie della mancata qualificazione al Mondiale russo: “La vittoria dell’Europeo – ha dichiarato il presidente Gravina incontrando i giornalisti – dà un grande impulso alla ripartenza sociale ed economica dell’Italia, dà fiducia al Paese e questo è per noi motivo di orgoglio”.
Aprendo la riunione del Consiglio, Gravina ha ringraziato quanti, sia in delegazione che nella parte organizzativa e dietro le quinte, hanno contribuito al successo europeo. Il numero uno della FIGC ha sottolineato come l’Azzurro non rappresenti soltanto un patrimonio di speranza ma anche un’opportunità di crescita economica e di benessere diffuso, concorrendo a fare dell’Italia un Paese più credibile e stimato, maggiormente inclusivo e anche più ricco. Non a caso, tutte le maggiori ricerche stimano l’impatto delle grandi vittorie calcistiche in almeno lo 0,7% del Pil (circa 12 miliardi di euro).
“Grazie al percorso netto fatto all’Europeo – ha sottolineato il presidente federale – la FIGC ha incassato 28 milioni e 250mila euro. Aggiungendo gli introiti derivanti da accordi commerciali, l’incremento dei ricavi della Federazione è di circa 36 milioni di euro”. Gravina ha poi ricordato altre iniziative che hanno dato valore aggiunto alla vittoria, dall’organizzazione di Casa Azzurri, aperta per la prima volta al pubblico e visitata da oltre 12mila persone, al coinvolgimento degli italiani sia a Monaco di Baviera per i quarti di finale con il Belgio che in occasione delle tre gare disputate a Londra.
“Una delle cose che ci ha fatto più piacere e ci ha dato maggiore gratificazione – ha poi aggiunto – è stato il coinvolgimento dei più giovani. Nell’ultimo anno e mezzo a causa della pandemia abbiamo perso 200 mila tesserati, vedere così tanti giovani felici in ogni angolo del Paese ci ha dato forza e gratificazione. Il tanto bistrattato calcio, messo spesso all’angolo come se fosse una Cenerentola, ha dato una risposta straordinaria. La nostra Nazionale ha coinvolto emotivamente tutti. Giovani, bambini, ragazzi, tutti con la maglia azzurra. Il calcio sa unire le persone”.
E sull’intenzione di ospitare in futuro una competizione internazionale ha ribadito: “Valuteremo una candidatura dell’Italia all’Europeo del 2028 o al Mondiale del 2030, in cui si festeggia il centenario del campionato del mondo. Giochiamo la prima partita, poi penseremo all’altra”. Prima però è necessario un salto di qualità nell’impiantistica sportiva: “Dobbiamo migliorare la condizione degli stadi – ha aggiunto Gravina – perché se non avviamo un percorso di investimento nelle infrastrutture non potremo mai ambire all’organizzazione di un grande evento. Stiamo avviando una serie di sinergie con l’Istituto per il Credito Sportivo e il Governo. Dobbiamo fare le cose in tempi rapidi, per me non esiste l’idea che ‘non ho gli stadi, ma se mi dai l’evento li costruisco’. Non è così che si lavora”.