Sicurezza di genere nei locali, Fipe Donne: “Impariamo a riconoscere i campanelli d’allarme”
Dopo Pisa e Matera, la campagna #SicurezzaVera entra nel vivo anche a Latina. La presentazione del progetto sperimentale ideata dalla presidente del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio, Valentina Picca Bianchi, con la collaborazione diretta e attiva della Polizia di Stato, si è tenuta ieri, giovedì 15 giugno, presso la sala del Consiglio della Camera di Commercio di Frosinone e Latina, alla presenza delle istituzioni civili e militari della zona.
Obiettivo di questa campagna, trasformare i Pubblici esercizi in presìdi di legalità e sicurezza, fornendo alle lavoratrici i mezzi per riconoscere i campanelli d’allarme che possono portare a episodi di violenza nei loro confronti o in quelli di una cliente e sapere come reagire per scongiurarli.
“La grande presenza femminile nei Pubblici Esercizi riporta al tema della violenza nei luoghi di lavoro che riguarda principalmente loro, titolari e lavoratrici. Stiamo parlando di oltre 300.000 mila pubblici esercizi sul territorio italiano di cui circa il 40% a titolarità femminile – sottolinea Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di FIPE-Confcommercio – insieme al suo Gruppo – del progetto stesso. Incrementare la sicurezza personale facendo rete e diffondendo la cultura di genere e il rispetto della diversità, puntando sui Pubblici esercizi, è l’obiettivo che ci siamo prefissati con #sicurezzaVera. Attraverso iniziative informative e formative. Grazie al lavoro realizzato in collaborazione con la Polizia di Stato – ha continuato – metteremo i pubblici esercizi nelle condizioni di riconoscere l’emergenza e il suo livello di gravità, così da contattare il numero territoriale per attivare l’intervento delle forze dell’ordine. Il progetto, dunque, darà centralità ai pubblici esercizi sotto due aspetti principali: riconoscendoli come punto di riferimento e luogo sicuro e rafforzando la sicurezza all’interno dei locali stessi. Sono convinta che la violenza di genere vada combattuta con la conoscenza e la formazione”.
“Per noi della Polizia – spiega il questore Michele Maria Spina – il tema fondamentale è la prevenzione. In questo contesto dal mese di gennaio 2017, su impulso della Direzione centrale anticrimine, è stato adottato in tutta Italia il protocollo EVA, nome che ricorda la prima donna secondo la Bibbia e che, in realtà, è l’acronimo di Esame Violenze Agite. Il protocollo ha codificato in linee guida le Best Practice per la gestione degli interventi legati alla violenza di genere in caso di primo intervento degli addetti al controllo del territorio. Questo attraverso la compilazione sistematica della checklist, che permette di fotografare l’intervento degli operatori da ogni punto di vista ed inserire tutte le informazioni raccolte in un apposito archivio della banca dati interforze chiamato Scudo. Dall’archivio, la sala operativa può trarre informazioni essenziali quando invia la volante sul posto: chi ha richiesto l’intervento, eventuale presenza di armi censite all’interno dell’abitazione, precedenti di polizia a carico delle persone coinvolte. Dati utili per tutelare al meglio sia la vittima che gli operatori. Progetti come #sicurezzaVera fanno in modo che la rete della società civile ci supporti nelle nostre iniziative, permettendoci di essere Polizia di prevenzione e prossimità”.
Latina è la terza città, dopo Pisa e Matera, in cui viene presentato il progetto. Seguiranno Rimini e Gorizia. La fase sperimentale, nel suo complesso, arriverà ad interessare 20 città entro il 2021, dopodiché il modello verrà esteso a tutti gli esercizi pubblici che rappresentano da sempre la più ampia rete di presidio territoriale di cultura, socialità e tradizione presenti in Italia: 1 esercizio pubblico ogni 250 abitanti, 1 bar ogni 400 abitanti.
Nel dettaglio il progetto dà centralità ai Pubblici Esercizi sotto due aspetti principali: uno, riconoscendoli come punto di riferimento e luogo sicuro; due, rafforzando la sicurezza all’interno dei locali stessi. Il progetto sarà promosso da una campagna di comunicazione multi target e omnicanale. Si parlerà ai ragazzi e agli adulti con l’obiettivo di creare un network permanente sulla cultura di genere. Il centro del progetto saranno le iniziative informative e formative per diffondere la conoscenza delle tematiche relative alla cultura di genere e alla violenza basata sul genere grazie al contributo attivo della Polizia di Stato.