Tunisia. Presidente Saied licenzia direttore tv di Stato

Il presidente della Tunisia, Kais Saied, ha licenziato il direttore della tv pubblica tunisina, Mohamed Lassaad Dahech, sostituendolo con un incaricato provvisorio. L’annuncio ha concluso la giornata di ieri, segnata da una lunga lista di funzionari di governo rimossi dal proprio incarico. Il capo dello Stato, facendo appello alla necessità di difendere la nazione, ha iniziato domenica col deporre il primo ministro e sospendere le attività del parlamento. L’apprensione a livello internazionale sta aumentando: ieri Jean-Yves Le Drian, il ministro degli Affari esteri francese, ha telefonato al presidente per esortarlo a nominare al più presto un nuovo primo ministro. Internamente però il presidente starebbe incassando il sostegno dei sindacati dopo che in un discorso pubblico ha fatto appello alla riduzione del prezzo delle derrate alimentari, che a detta di Saeid sono la vera “fonte di sofferenza” per i tunisini.

Il capo dello Stato ha silurato per decreto una ventina di alti funzionari governativi e il procuratore generale militare Taoufik Ayouni. Intanto le opposizioni gridano al golpe dopo la sospensione del parlamento e le dimissioni forzate del primo ministro.

“Il combinato disposto tra crisi economica e pandemica, innestatosi su un tessuto economico-sociale già da tempo profondamente provato e gravato anche dalle crescenti tensioni regionali, si rivela un mix micidiale per il popolo tunisino e per le sue giovani istituzioni. In questo, l’Europa, diciamolo con onestà, senza eccesso di critica ma con la dovuta autocritica, ha grandi responsabilità, poiché in questi anni, pur innanzi a ripetuti appelli e gridi di allarme, ha fatto meno di quanto sarebbe stato non solo utile ma necessario per sostenere la transizione tunisina. Oggi, innanzi all’emergere di proteste popolari, sintomi di un malessere profondo, in uno scontro interno che divide il paese, abbiamo il dovere di non attardarci in retoriche democratiche e sostenere con forza e concretezza i destini di un popolo e di un Paese che, per le sue tante eccezionalità, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nell’area del grande Maghreb per tutto l’Occidente. Non è mai troppo tardi”. Così, Stefania Craxi, Senatore di Forza Italia (FI) e vice presidente della Commissione Affari esteri.

(Lum/Alf/Dire)

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Redazione

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