(VIDEO) Carcere, Salvini a SMCV: “se qui violenze, è inaccettabile. Anche rivolta detenuti è stata mattanza”

“Ritenevo mio dovere essere qua a ribadire che chi sbaglia paga, soprattutto se indossa una divisa. Questo però non vuol dire infamare e mettere a rischio la vita di 40 donne e uomini in divisa del corpo della polizia penitenziaria che rendono questo un Paese più sicuro. La giustizia faccia il suo corso e, se ci sono stati abusi e violenze, vanno puniti. Ma non accetto le minacce di morte, gli insulti, gli attacchi, anche da parte di clan della camorra”. Lo dice Matteo Salvini all’uscita dal carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che ha deciso di visitare dopo l’indagine sulle violenze avvenute nel penitenziario il 6 aprile 2020.

“Ringrazio le forze dell’ordine, quell’1% che sbaglia va punito. Se qualche detenuto è stato oggetto di violenza – dice – è inaccettabile, il carcere deve essere un lungo sicuro per tutti. Le scuse alle famiglie sono sacrosante e dovute. Ma mettetevi nei panni di un agente penitenziario che in ogni parte d’Italia deve lavorare”.

“Lo Stato deve porgere le scuse ai detenuti e ai loro familiari. Violenze, abusi, minacce, insulti, discriminazioni non sono mai accettabili. Questa – aggiunge – è una sconfitta dello Stato. Mi auguro che serva per nuove assunzioni e telecamere. In carcere devono lavorare tranquilli gli agenti e vivere tranquilli i detenuti. È stata una mattanza anche la rivolta di detenuti che c’è stata in questo carcere e in altri, con morti, feriti e incendi nelle settimane precedenti a questi episodi. Quando ho visto quel video sono rimasto sconvolto”.

“Sono venuto in questo carcere perché qualche operatore dell’informazione sta facendo passare il messaggio che i 40mila uomini e donne della penitenziaria siano dei criminali. Non lo accetto. Ho parlato con un ragazzo qui, un assistente capo, arrestato e poi sospeso per 13 anni dal servizio e poi assolto perché il fatto non sussiste con una pacca sulla spalla. Io vorrei avere certezze sulla colpevolezza. Ma – osserva – se uno degli indagati si rivelasse innocente e nel frattempo fosse stato sputtanato a reti unificate, questo sarebbe grave. Il numeretto in testa a un poliziotto, che possa essere bersaglio del delinquente non ce lo metto”.

“Dopo l’inchiesta dei giorni scorsi siamo stati al carcere di Santa Maria Capua Vetere per testimoniare la nostra vicinanza al corpo della Polizia Penitenziaria. Insieme a Matteo Salvini abbiamo incontrato una rappresentanza degli agenti. Nessuna assoluzione né condanna: ci sono le sedi opportune per questo e non è nostro compito – dice il capogruppo Lega Campania, il consigliere regionale Gianpiero Zinzi -. Se qualcuno ha commesso degli errori deve pagare. Questo vale per tutti, specie se si indossa una divisa, ma è anche giusto dare sostegno ai tanti agenti che sono da sempre al servizio dello Stato e non dimenticare la loro lealtà e dedizione”.

(Nac/Dire)

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