(VIDEO) Whirlpool, Re David a Napoli: “Mobilitazione continuerà”
“Qui i lavoratori vogliono continuare a fare lavatrici, le sanno fare. Loro hanno lavorato tantissimo in pandemia e per noi è una cosa inaccettabile. La prossima settimana dovrebbe arrivare una nuova convocazione. Noi naturalmente ci aspettiamo che si trovi una soluzione perché qui nessuno ha intenzione di mollare, non è stato fatto per due anni. Si andrà avanti così con il nostro sostegno, la mobilitazione continuerà”. Lo ha assicurato la segretaria generale della Fiom-Cgil Francesca Re David parlando nella fabbrica Whirlpool di Napoli ai lavoratori per i quali la multinazionale americana ha annunciato un licenziamento collettivo.
“I metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm hanno dichiarato due ore di sciopero nazionale della categoria, oggi è l’ultimo giorno. Gli scioperi – ha detto Re David – stanno andando molto bene in tutta Italia, in tutti i settori, partendo dalle grandi vertenze. La Whirlpool è la più antica di queste. Noi abbiamo delle crisi e tanti tavoli al ministero perché i lavoratori hanno impedito la chiusura delle fabbriche, e la Whirlpool era stata la prima a dare questo esempio con grandissima forza. I lavoratori e il sindacato – ha aggiunto la segretaria della Fiom – non ci sono stati al diktat della multinazionale, si sono rifiutati di trattare la chiusura della fabbrica, e oggi sono ancora qui. La Whirlpool è stata la prima multinazionale che ha approfittato dello sblocco dei licenziamenti voluto dal governo nell’industria e ha mandato subito le lettere di licenziamento. Whirlpool ha preso molti soldi, stiamo cercando di quantificare anche quanti”.
“Sulla riforma degli ammortizzatori sociali ancora non sappiamo cosa sta succedendo. Orlando parlava di scadenze a luglio, quindi oggi temiamo che la riforma vada in legge stabilità, quindi se ne parla l’anno prossimo. Non sappiamo neanche come la stanno facendo. Questo è un problema consistente: non si affronta la crisi della pandemia attraverso il taglio degli ammortizzatori”.
“Questo governo – osserva – ascolta molto Confindustria. Sulle questioni industriali c’è sempre una logica che in questo Paese va avanti: i sindacati si occupano delle disgrazie e con Confindustria e con gli Industriali si fanno le politiche industriali. Questo è sbagliato, non funziona, non è così né in Francia, né in Germania, né in altre aree”.
(Nac/Dire)