Votazione provvedimenti riduzione Tari, Rega: “Provvedimento iniquo”

Si parla ancora della riunione di consiglio comunale che si è celebrata lo scorso martedì a Sarno, ma, questa volta, al centro dell’attenzione vi è uno dei punti che figurava essere all’ordine del giorno, ossia la riduzione della Tari, la tassa comunale sui rifiuti. Il provvedimento è stato approvato con i soli voti della maggioranza, nonostante le numerose sospensioni e le richieste di rinvio avanzate dall’opposizione, al fine di poter avviare dei tavoli d’intesa, che comprendessero più categorie rispetto a quelle menzionate. Al centro del provvedimento, infatti, avrebbero dovuto esserci delle riduzioni per quelle categorie che sono risultate essere maggiormente provate, in termini economici, dai lunghi periodi di chiusura. Di fatto, però, i risultati che l’opposizione si aspettava, non possono dirsi pienamente soddisfacenti.

Ed è il consigliere di Sarno Civica, Antonello Manuel Rega, a spiegare in una nota stampa che «ci sarebbe stato semplicemente bisogno di tracciare una linea per distinguere quelle categorie di professionisti, liberi o titolari di attività, anche piccole, che sono risultate essere più penalizzate dalle chiusure. Noi invece – ha continuato il componente del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia -, ci siamo trovati a dover ragionare su quelle attività che, fortunatamente, nonostante il periodo storico hanno continuato ad erogare i loro servizi essenziali, e mi riferisco alle farmacie, piuttosto che i distributori di carburante o i rivenditori di sali e tabacchi. Ci sono però dei comparti che ho visto completamente esclusi dal documento redatto dall’assessore al ramo, e vorrei comprendere quale sia stata la ratio per cui alcune maestranze, che ad oggi hanno degli incassi pari praticamente a zero, non siano state comprese. Credo che fosse gravoso, sebbene l’aumento sia minimo, votare a favore di un provvedimento che, oltre che gravare ancor di più sulle famiglie, ritengo decisamente iniquo. Non mi sono sentito di abbandonare la mia gente, che vive un momento di profonda emergenza economica, in un frangente storico come questo. Ho votato quindi no, e l’ho fatto per rispetto verso me stesso, e verso la mia coscienza».

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Redazione

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