118, fughe e servizio allo stremo: servono almeno 300 medici in Campania
Sono oltre 285 i posti carenti di emergenza territoriale 118 in Campania (Av : 12, Bn: 10, Ce: 50, Na1: 57, Na2: 45, Na3: 60, SA: 50). La stima è del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria 118.
“È in questi numeri, soprattutto in costanza della grave emergenza pandemica – spiega Paolo Ficco, presidente nazionale del Saues -, che si spiegano le sempre più numerose ambulanze senza medico (con tutti i rischi, come ci raccontano le cronache, che questo comporta!), il sovraffollamento dei Pronto Soccorso, gli inevitabili disservizi, le aggressioni al personale, la fuga verso servizi meno rischiosi e meglio remunerati e, soprattutto, il gravissimo disagio in cui versano quei pochi medici convenzionati, sottopagati e senza alcuna tutela sindacale, ancora in servizio ma pronti a lasciare”.
Per il presidente Ficco “Non c’è altra soluzione se non quella, per la quale ci stiamo battendo in tutte le sedi da almeno un anno, del passaggio alla dipendenza dei medici convenzionati di emergenza territoriale 119, del riconoscimento, per chi svolge questa preziosa professione dal oltre cinque anni, degli stessi diritti dei colleghi di ruolo”.
“E’ da mesi – sottolinea Ficco – che assistiamo ad un positivo e sempre più crescente interesse delle istituzioni e della politica per questi temi. Adesso però è tempo di passare dalle parole ai fatti: il Governo confermi la volontà politica già espressaci il 4 giugno e il 7 luglio scorso in occasione delle nostre ultime manifestazioni nazionali a Roma, ed emani i provvedimenti del caso”.