Abusivismo edilizio, Caterino e De Rosa: “Emergenza sociale, problema va affrontato: non possiamo essere lasciati soli”
“Il problema dell’abusivismo edilizio è essenzialmente e principalmente ‘un dramma sociale’”. Questo il punto che Vincenzo Caterino e Marcello De Rosa, rispettivamente sindaci di San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, evidenziano fortemente per far comprendere la gravità di tutto ciò che sta accadendo. Si tratta di 3.300 case abusive, ossia 3.300 famiglie o più, quindi 10.000 abitanti, oltre il 20% della popolazione. Di queste 1600 circa si trovano nel comune di San Cipriano, 1400 circa a Casal di Principe, 300 a Casapesenna.
“Sono case di famiglia, costruite, abitate e mantenute dai proprietari, non edifici della ‘speculazione edilizia’ ma costruzioni di necessità costruite in assenza di piani urbanistici, localizzate in modo diffuso e discontinuo nel consolidato. Siamo di fronte ad una vera e propria disgrazia che nuoce tutta la comunità – sottolineano i due primi cittadini -. Si tratta di persone che vengono buttate per strada senza che venga a loro garantito il diritto di avere un tetto sulla testa, gente a cui viene sottratta la dignità e a cui viene negato il diritto di riscatto. Non sono numeri ma anime, cuori, mamme e papà, figli, nonni, adulti e bambini senza distinzione. Il legislatore – affermano De Rosa e Caterino – non può negare l’evidenza. Siamo di fronte ad un problema vero, reale e anche gravissimo. La questione va affrontata e sicuramente non possiamo essere lasciati soli. Si sta giocando alla roulette russa, sotto a chi tocca, chi è il prossimo? Ogni abbattimento tocca alle casse dell’ente circa 150 mila euro. Non si tratta solo di anticipare ma questi soldi non potranno più essere recuperati. A questo danno economico va aggiunto poi, quello ancora più grave, delle famiglie da gestire con i servizi sociali. Ovviamente – concludono i due sindaci – esprimiamo profonda solidarietà al primo cittadino di Casal di Principe Renato Natale per la battaglia che sta portando avanti in questi giorni e per la difficile decisione delle sue dimissioni”.