Afghanistan. Talebani arrestano governatrice e distruggono statua leader Hazara
Le milizie dei talebani avrebbero distrutto la statua di un leader sciita della comunità degli Hazara contro il quale avevano combattuto durante la guerra civile che ha colpito il Paese tra il 1992 e il 1996, stando a immagini e video circolate sui media e rilanciate dalla stampa locale e internazionale.
I miliziani, secondo quanto riportato da alcune ong della comunità, come Hope Hazara, avrebbero anche arrestato una governatrice di un distretto centrale appartenente a questo gruppo etnico, Salima Mazari, nota per la sua resistenza ai miliziani.
Il monumento che sarebbe stato distrutto raffigurava Abdul Ali Mazari, combattente ucciso dagli stessi talebani nel 1995 o nel 1996, fonti divergono sulla data del suo decesso, e si trovava nella provincia centrale di Bamiyan. La zona era balzata agli onori della cronaca nel 2001 per ragioni simili. In quell’anno i talebani, che erano ancora al potere nel Paese, distrussero due enormi statue di Buddha scavate nella pietra ed edificate 1500 anni prima.
Nelle scorse ore Hope Hazara e alcuni cronisti locali avevano riferito sui social dell’arresto di Mazari, governatrice, pure hazara, del distretto di Charkint, provincia centro-settentrionale di Balkh. Di lei si erano perse le tracce da due giorni, stando a fonti concordanti.
La zona di Balkh è nota per essere stata una roccaforte della resistenza ai talebani. L’anno scorso, stando a quanto riportato in un reportage pubblicato su di lei dal quotidiano The Guardian, Mazari aveva costretto alla resa un centinaio di miliziani. Se queste notizie venissero confermate, si tratterebbero dei primi atti contrari a quanto dichiarato ieri in conferenza stampa dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, che ha detto che i miliziani “non si vendicheranno contro chi ha combattuto contro di loro”.
(Bri/ Dire)