Arpac e Comune Aversa intensificano la collaborazione

Una sempre più proficua collaborazione istituzionale tra Arpa Campania e comune di Aversa nell’ottica dell’integrazione delle politiche ambientali nella governance locale, per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente.  Se n’è parlato nel corso della riunione che si è svolta stamattina presso la sede municipale tra l’Arpac e il comune a cui hanno partecipato il sindaco del comune di Aversa, Alfonso Golia, e l’assessore all’Ambiente, Elena Caterino. Per l’Agenzia erano presenti il direttore generale Stefano Sorvino, il direttore tecnico, Claudio Marro, il direttore del Dipartimento Provinciale di Caserta, Salvatore Di Rosa,  la dirigente dell’Area Territoriale di Caserta, Giuseppina Merola e il funzionario, Raffaele Belluomo. Nell’ambito dell’esame congiunto delle problematiche i rappresentanti dell’Arpac e del comune hanno esaminato i provvedimenti a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini già intrapresi dall’amministrazione locale e le principali criticità ambientali del territorio attualmente seguite dall’Agenzia a cui sono state affiancate proposte di azioni di  monitoraggio, di prevenzione e di informazione ambientale sulla qualità dell’aria, sui campi elettromagnetici, sull’inquinamento acustico, sui rifiuti e sulla contiguità con altri siti critici.
‘’Abbiamo accolto la richiesta del comune di una intensificazione dell’attuale sistema di monitoraggio della qualità dell’aria – ha sottolineato  nel corso dell’incontro il direttore generale dell’Arpac, Stefano Sorvino – l’inquinamento atmosferico è una problematica diffusissima che colpisce numerosi comuni del territorio campano e nazionale. Per fronteggiarla oltre a una campagna straordinaria di monitoraggio con laboratori mobili che vanno ad aggiungersi alle stazioni fisse già presenti, l’Agenzia può offrire un ulteriore supporto tecnico-consultivo alle azioni già attivate dal comune per risolvere le criticità anche per quanto riguarda i campi elettromagnetici, l’inquinamento acustico e i rifiuti’’.

Tra le ipotesi in campo oltre a un monitoraggio ad hoc straordinario  per la qualità dell’aria vi è quella di un apposito studio per approfondire e individuare le eventuali sorgenti di polveri PM10 e PM2.5 (legati verosimilmente al traffico veicolare nonché all’apporto degli impianti di riscaldamento, come desumibile dai risultati di monitoraggi con mezzo mobile già svolti in passato dall’Arpac), le problematiche connesse con la migliore gestione dei rifiuti, il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici per lunghi periodi e un monitoraggio acustico per la caratterizzazione delle sorgenti sonore.

Redazione

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