Malamovida ad Aversa, regolamento inquinamento acustico: botta e risposta tra D’Angelo e Romano

“Perché il consigliere Roberto Romano si rende sempre ridicolo? Perché vuole continuare a fare, imperterrito, brutte figure? Dovrebbe aver imparato che non parlo mai senza “carte in mano”. Allora: avete concesso piazze e suoli pubblici senza neanche uno straccio di Avviso Pubblico e anzi andando personalmente a raccogliere documenti per presentare a posteriori qualche richiesta a chi vi stava “simpatico”; e poi avete pubblicato selfie su selfie per celebrare la titanica impresa. I social, da questo punto di vista, sono impietosi”. Così, in una nota, la consigliera comunale Eugenia D’Angelo che striglia il consigliere 5stelle Romano sul regolamento inquinamento acustico.

“Per ciò che riguarda l’approvazione dei Regolamenti, lei evidentemente non ha notato dei dettagli che per un consigliere comunale sono fondamentali. E glieli spiego: nelle ultime sedute della Commissione Statuto, andate deserte perché il Sindaco non ha la maggioranza e di cui lei fa parte, sono stati portati in discussione regolamenti sull’adozione di spazi verdi (tra cui anche standard comunali); sull’affidamento a privati ed associazioni di beni comuni e beni confiscati; solo per fare degli esempi ma ci sarebbe ancora da dire; bene, lei sa che questi regolamenti avrebbero dovuto essere approvati anche dalla Commissione Affari Generali competente per il Patrimonio? Noi non li abbiamo mai visti. Però che c’entra, questi regolamenti, secondo il Sindaco, devono essere approvati con urgenza; per quelli da me citati, bisogna aspettare! Inoltre, consigliere Romano, in un’amministrazione pubblica non si alza il telefono e si dice “per favore me lo porti in commissione? E dai che ti costa…” No, i regolamenti citati nel post sono stati trasmessi al Sindaco con nota protocollata nella sua qualità di presidente della commissione statuto, e da lui avrebbero dovuto essere trasmessi ai presidenti delle altre commissioni con specifica richiesta di valutazione. A lei risulta che il Sindaco li abbia trasmessi? Ha le note con protocollo che lo dimostrano? A me no. Quindi, i regolamenti che piacciono al Sindaco hanno una corsia preferenziale e gli altri sono lasciati ammuffire nei suoi cassetti. E lei è suo complice. Punto. Per ciò che attiene alle questioni PD sarebbe opportuno che lei consigliere comunale di un altro partito si astenesse da commenti politicamente inopportuni: le questioni partitiche interne vanno risolte negli organismi interni dei partiti. Ad esempio, io non mai proferito alcuna parola circa il suo deferimento al Collegio dei Probiviri per aver votato il bilancio nonostante la maggioranza del M5S avesse deliberato il contrario: queste sono questioni interne al M5S in cui esponenti di altri partiti non devono e non possono entrare. Ma a proposito: lei è sempre del M5S? Perché da dicembre, più che “terre genovesi” lei sembra battere “terre mondragonesi” e pare che queste sue frequentazioni fuori porta le abbiano fatto acquisire nuovi ricchi, consistenti e sostanziosi clienti. Ad maiora, consigliere Romano. Ma si sa, le “terre mondragonesi” sono terre fertili, basta ararle poco per raccogliere abbondanti frutti. E diffati anche il nostro Sindaco pare che le batta frequentemente: sarà questa “comunanza di frequentazioni territoriali” che vi rende così “vicini”. Quanto a ciò di cui dibatto in Consiglio Comunale le dirette streaming, così come i verbali dei lavori, sono a disposizione di tutti i cittadini che, visionandoli, possono esprimere la loro legittima valutazione, dei miei come dei suoi interventi. Infine, non rispondo ai suoi insulti sessisti e misogini, attestanti solo l’infimo livello della sua persona e della sua capacità di dibattito politico. La politica per me è l’arte nobile del confronto, e dello scontro anche acceso, ma nei limiti della pubblica decenza. Lei questi limiti li ha oltrepassati da tempo”.

Non è tardata ad arrivare la replica, tramite nota stampa, del consigliere Romano: “La consigliera parla di me e si guarda allo specchio. A rendersi ridicola è stata lei in consiglio comunale a rivendicare di essere ancora del PD, dopo la sua espulsione da parte degli organi del partito inveendo contro i suoi colleghi di partito, con grande imbarazzo per tutta l’Assise. Alla fine bene fece il presidente del consiglio comunale che stigmatizzò il suo comportamento. Vedremo se voterà il bilancio di previsione e sarà coerente con la linea dettata dal suo partito o invece sceglierà la strada della “mediazione” come chiama lei, il ricatto politico. Deformazione professionale a parte, non è più credibile. Si dimetta”.

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Redazione

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