(VIDEO) Covid, vaccini, scuole, Afghanistan: il punto di De Luca

Riprende l’appuntamento settimanale del governatore De Luca per fare il punto della situazione sui contagi e sulla campagna vaccinale anche in vista della riapertura delle scuole. Parleremo, poi, degli ultimi importanti sviluppi relativi all’Afghanistan e delle iniziative di solidarietà della Regione Campania. Aggiornamenti sulle attività in corso da parte del governo regionale per la piena ripresa economica e la creazione di lavoro.

“Dobbiamo concludere la vicenda covid. Nel periodo luglio-agosto abbiamo retto bene in Campania, soprattutto perché abbiamo fatto operazioni in anticipo come l’immunizzazione dei luoghi turistici con tre mesi di anticipo, reggendo impatto dei turisti in ingresso”. Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca riprendendo oggi la consueta diretta del venerdì su Facebook.

“Non abbiamo avuto situazioni drammatiche”, sostiene ammettendo che “ovviamente dobbiamo aspettare metà settembre per vedere quale sarà la ricaduta del periodo festivo che ha registrato momenti di scarsa responsabilità: feste e assembramenti negli stabilimenti balneari ed eventi di vario tipo. Abbiamo retto – rimarca il goveratore – anche perché siamo l’unica regione d’Italia con obbligo mascherina all’esterno”.

“Oggi voglio lanciare un messaggio di speranza e responsabilità: se i nostri concittadini si impegnano per i prossimi due mesi a completare la campagna di vaccinazione, a fine ottobre usciamo dal calvario. In Campania abbiamo effettuato oltre 7 milioni vaccinazioni, sono 3,2 milioni le persone immunizzate con doppia dose. Nei prossimi due mesi servono 1,8 milioni di nuove vaccinazioni per l’immunità di gregge”.

“Abbiamo combattuto contro una gestione non corretta della distribuzione dei vaccini che ci ha penalizzato. Avessimo avuto tutti ivaccini disponibili quando c’era l’ondata di iscrizioni per le vaccinazioni, oggi saremmo ancora più avanti. Da fine maggio la campagna di vaccinazione ha subito un ritardo per il disastro nella comunicazione che hanno fatto a Roma, il caos ha determinato un punto di caduta della campagna di vaccinazione. Oggi abbiamo in giacenza quasi un milione di dosi di vaccino Pfizer e Moderna, non abbiamo più vaccini a trasmissione virale. Andiamo avanti con responsabilità, non c’è motivo di avere timore. Di covid si muore. Tutti quelli in terapia intensiva e tutti quelli che muoiono sono persone non vaccinate, vi prego di riprendere in massa la campagna vaccinale. Due mesi e ci riprendiamo la vita. Vorrei leggervi – dice De Luca – le dichiarazioni di J-Ax, giovane cantante che ha avuto il covid e racconta: “ho perso 8 chili: sul covid non si scherza. Ho passato giorni in cui non riuscivo a mangiare, mia moglie a letto e mio figlio disperato, ho iniziato a pregare. Chi nega il covid è un subumano”. C’è poi – continua il presidente della giunta regionale – Cesare Cremonini che ha fatto un appello pubblico alla vaccinazione. Ed ho letto le dichiarazioni di Iva Zanicchi, una grande artista, una donna anziana che ha raccontato il calvario della sua malattia”.

“La priorità che abbiamo oggi riguarda l’apertura dell’anno scolastico. Abbiamo deciso di riprendere la scuola in presenza e l’unica garanzia è il vaccino: dobbiamo completare la campagna di vaccinazione per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori, tra i 15 e i 18 anni. In Campania nella fascia di età 12-19 abbiamo 500mila giovani, di cui 282mila hanno aderito alla campagna: per le medie superiori dobbiamo fare altre 100mila vaccinazioni, un numero non fuori della nostra portata. Dobbiamo fare di più se vogliamo mantenere le scuole aperte ed evitare di chiuderle. Questa è la priorità nei prossimi due mesi. Voglio ringraziare il personale scolastico e i docenti che ci hanno consentito di essere la prima regione d’Italia per immunizzazione del personale scolastico. Per elementari e medie inferiori – ancora il governatore – procederemo con i tamponi salivari da fare anche in famiglia e con le classi “sentinella”, ovvero avere in ogni provincia l’individuazione di alcuni istituti scolastici per controllare ciò che succede della fascia al di sotto dei 15 anni”. E giovedì, annuncia De Luca, riunione con i dirigenti scolastici per fare il punto della situazione.

“Arriveranno in Italia 5mila rifugiati afgani che hanno collaborato con le nostre forze armate e con le nostre rappresentanze diplomatiche: non sarà un problema. La Campania ha dato la piena disponibilità per accogliere cittadini afgani, soprattutto donne e bambini. In questo momento ospitiamo 126 persone nel Covid center, così da affrontare la quarantena per non più di 10 giorni, non è una situazione definitiva. E dopo la quarantena, dobbiamo prepararci alla collocazione definitiva delle 5mila persone che arrivano in Italia, che hanno bisogno di tutto: da indumenti e scarpe al cibo, facendo attenzione alle abitudini religiose, e senza dimenticare il calvario che hanno vissuto”.

“Dovremmo ragionare come si fa dopo un terremoto quando si deve assicurare tutto alle persone che si sono salvate. Noi faremo qualcosa di più in Campania, grazie ai responsabili dell’Asl Napoli 1, cercando di capire le qualifiche professionali dei rifugiati, molti parlano italiano, quasi tutti inglese e i giovani solo scolarizzati. Cercheremo di dare una possibilità di lavoro, coprendo i vuoti dei lavoratori di cui abbiamo bisogno in un periodo di ripresa economica”.

“Ci ritroviamo in questi giorni a vedere immagini drammatiche che arrivano dall’Afghanistan ed oggi immagini di sangue dell’attentato all’aeroporto di Kabul: un pugno nello stomaco per ognuna delle immagini che arrivavano nelle nostre case. Da uomo mi sono vergognato per quello che l’Occidente ha fatto in Afghanistan, come italiano sono orgoglioso delle nostre forze armate, del nostro paese, per l’ennesima prova umanità e per il rispetto che hanno saputo conquistare in un territorio difficile – afferma De Luca -. É una vicenda non lontana dalla nostra vita. I diritti civili conquistati – riflette nella diretta Facebook del venerdì – non sono garantiti una volta e per sempre, quelle immagini serviranno per apprezzare e difendere le nostre conquiste di civiltà così come i valori democratici. Noi europei – sostiene – dovremmo assumerci le nostre responsabilità con un esercito europeo comune e con una politica estera comune. Abbiamo visto che è finito il tempo nel quale potevamo nasconderci dietro gli Stati Uniti d’America. Abbiamo bisogno di realismo: è illusorio immaginare di esportare forme democratiche in contesti medioevali”.

(Cac/Rec/ Dire)

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