Carinola. De Crescenzo nella lista Di Biasio 5 anni fa: monta la polemica
Se come per incanto calasse nel nostro tempo Eraclito, il filosofo del “tutto scorre”,non ci penserebbe un attimo ad apportare qualche prezioso correttivo al suo fortunato aforisma. Già. Perché se è vero che alla sua epoca avesse giusta ragione nell’affermare che tutto scorresse fatalmente, oggi non oserebbe neppure accennarlo. Grazie al web, infatti, la nostra esistenza è contraddistinta più che altro dal “tutto rimane”. Del resto il web è un mare magnum in cui sfociano col loro carico di detriti tutti gli affluenti social. Un mare che che quindi finisce per tradire le caratteristiche di uno sterminato archivio in cui tutto è rinvenibile. Dalle testate giornalistiche online, alle più disparate piattaforme di comunicazione. E come ogni mare che si rispetti, il web ha la sua risacca,durante la quale è pronto a vomitare tutto. In modo democratico,senza limiti contenutistici e frontiere geografiche. Vuoi che si tratti della Pampa argentina,vuoi che si tratti del comune di Carinola, il web non guarda in faccia a nessuno. A conti fatti, non esattamente un alleato per chi ambisce a catturare consenso sgusciando come l’ anguilla sulla linea dell’equivoco.
A noi interessa Carinola. Piccola perla dell’Agro Falerno chiamata alle urne il 3 e 4 ottobre prossimi. Qui ci si contende la fascia tricolore tra Giusy Di Biasio e Ugo De Crescenzo. Entrambi a capo di due coalizioni civiche,infeudate da componenti di destra e di sinistra.
Assetti dunque molto spuri che, inevitabilmente, annacquano il dato politico, finendo per catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla valutazione della personale brillantezza e coerenza politica dei candidati.
A tal proposito nei giorni scorsi un giornale locale si è interessato al background politico dei due aspiranti primo cittadino.F orse troppo semplicisticamente, tale quotidiano, ha finito per tessere le lodi dell’uno, ed evidenziare le molto più che presunte pecche dell’altra.
Nello specifico è stato notato che Ugo De Crescenzo è un valente professionista della branca medica.Un anestesista responsabile e capace, rigoroso nel suo lavoro, impeccabile nelle scelte e nei tempi. Ed è esattamente cosi. Il dato risplende luminoso in tutta la sua superba oggettività. Chiunque affermasse il contrario,andrebbe incontro alla taccia di spergiuro. Tuttavia non è peregrino notare che,anche nella professione medica,come per uno sportivo o per un poliziotto o per un autista, quella dei riflessi è una componente fondamentale. E quanto più si è giovani, tanto più si può contare su una efficace prontezza di riflessi. È cosi:legge di natura, indefettibile in quanto tale. Sicché, sia concesso il paragone pallonaro,se persino Maradona a 40 anni non era e non poteva essere l’iradiddio che era a 20, ciò deve valere per tutti. E per tutto. In medicina, nello sport,nel campo militare, in quello aeronautico, ed ovviamente anche in politica. Pochi dubbi dunque sulla bontà della scelta di Ugo De Crescenzo di stare, cinque anni orsono, dalla parte dei vituperati avversari di oggi. Quei Di Biasio con i quali dal palco pubblico della piazza di Nocelleto, si lasciava andare a svenevolezze figlie di una marcata connessione affettiva. (la foto che pubblichiamo ne è prova) e che oggi invece sarebbero ricettacolo di ogni male. Beh, la circostanza desta sospetto.
Non trovate? Perché se De Crescenzo è, oggi, una persona raziocinante, 5 anni fa,in quanto attraversato dalla freschezza di una età più giovane, era oggettivamente persino più lucido.Non vi possono essere quindi incertezze sul fatto che la sua fu una scelta pensata, ragionata, convinta, operata con cognizione di causa: dalla parte di Franco Di Biasio in perfetta coscienza! Amen!
Se questo è vero, e lo è, fa un po’ specie il giudizio negativo che oggi si vuole affibbiare ai componenti di una famiglia che,piaccia o no, può contare su un ampio consenso popolare. E che soprattutto non può pagare pegno per la reiterata discesa in campo di un proprio rappresentante ad ogni elezione amministrativa. Specie oggi che, basti pensare al linguaggio della comunicazione politica (ma anche alle continue modifiche dell’architettura dello Stato), tutto si va sempre più “americanizzando” anche in Italia. Alzi la mano chi non abbia memoria di come,tanto per fare un esempio, Walter Veltroni si definisca orgogliosamente Kennediano. Un aggettivo che indica un modo di fare politica si ma anche una dinastia. Esattamente come per i Bush. O per Clinton. Rubricata dunque al rango di sciocchezza l’accusa di ereditarietà dinastica,anche perché,tirate le somme, c’è un giudice implacabile che è il popolo sovrano, il cui verdetto è inappellabile, restano i fatti.
Sui quali, fatte salve e ribadite le premesse di questo articolo, abbiamo preferito ascoltare dalla viva voce dei rappresentanti del corpo elettorale qualche opinione a crudo.Lo abbiamo fatto girando un po’ per le varie frazioni del comune.
A Carinola centro abbiamo per esempio incontrato P.A., imprenditore agricolo, il quale ci ha riferito quanto segue:” 5 anni fa ero in piazza a Nocelleto al comizio di Franco Di Biasio. Prese la parola Ugo De Crescenzo che disse letteralmente: ringrazio Franco Di Biasio per avermi dato l’opportunità di candidarmi con lui.Poi i due si abbracciarono e si baciarono. Io registrai quel comizio. All’atto della presentazione delle liste sono venuto a sapere che De Creacenzo si è messo da un’altra parte, cioè quella di Oliviero, ma anche da quella di Grimaldi, e che addirittura alcuni dei suoi componenti accusano l’altra lista di deriva dinastica. Valutato questo, sapete che ho fatto? Me ne sono andato io da un’altra parte.Voterò per Giusy Di Biasio”.
Nella frazione di Casanova invece ci ha rappresentato il suo punto di vista M.D.S: “Onestamente mi pare ridicola sta cosa che i Di Biasio siano buoni o cattivi a seconda delle convenienze di Ugo De Crescenzo. Ma basta! Un po’ di serieta! E di coerenza”.
Non cambia il tenore a Casale di Carinola: “Che vinca il migliore ci di dice B.P. Se poi mi chiedete se De Crescenzo stesse con Franco Di Biasio e perché 5 anni addietro,beh le rispondo che dovreste chiederlo a lui.Anzi le aggiungo che lui per chiarezza verso gli elettori avrebbe dovuto già precisarlo”.
Pilatesco il giudizio di P.N di Nocelleto: “Non me ne frega di nulla. Io non andrò a votare, ma mi danno fastidio i pagliacci che passano da una sponda all’altra per qualche attimo di finta gloria.Una comunità seria e perbene non criminalizza però un un cognome e una famiglia.Questo è un fatto grave e incivile.Non è cosi che si fa politica”.
“Sferzante ed allusivo invece A.F di S. Croce, che quasi ci manda a quel paese: “Non deve chiedere a me se De Crescenzo fosse 5 anni fa con i Di Biasio.Mi perdoni ma è una domanda sciocca. Lo sanno anche le pietre della strada.Basta andare in comune e leggere le liste o rivedere il video di qualche comizio. Se De Crescenzo nega questo… buonanotte, ma ora lasciatemi in pace”.
Infine P.D.R,ancora a Casanova: “io voterò per Ugo De Crescenzo, a prescindere, perché è un amico.A lui però voglio ricordare di aver partecipato ad una riunione con altri amici,tra cui Salvatore Di Spirito, a casa di un amico di Casanova dalle parti dell ufficio postale, qualche anno fa, dove si discuteva di portare un attacco all ex circolo di AN e creare un sodalizio di destra più ortodossa,quanto meno una corrente. Ora vengo a sapere che Ugo De Crescenzo addirittura nel 2017 aveva aderito al Partito Democratico. Alla faccia dell’essere di destra! Lo voterò, ma mi tengo il mio giudizio sulla coerenza altrimenti potrei scadere nella volgarità. E se posso, mi piacerebbe sapere il pensiero anche del mio amico Salvatore Di Spirito”.
Che dire, a meno 4 dal voto, il clima, forse fin qui troppo mite perché orfano della nobile arte del comizio,si è leggermente surriscaldato. Poco male