Caserta. Omicidio Gennaro Leone e movida, Comitato Vivibilità Cittadina: “Inevitabile dopo tanti appelli inascoltati”
“Viviamo ancora i giorni del dolore per la perdita di una giovane vita. Ci stringiamo forte alla famiglia ed ai genitori del povero Gennaro, ma non possiamo smettere di pensare che questa morte assurda è il frutto amaro di anni di isolamento educativo, di genitori lasciati soli a fronteggiare una società violenta che si ispira a modelli comportamentali distorti, di cui abbiamo anzitempo colto gli inequivocabili segnali. Riteniamo che si debba tenere alta l’attenzione in un momento così sconcertante e per questo il Comitato Vivibilità cittadina di Caserta sarà accanto al Comitato spontaneo dei genitori che ha organizzato la fiaccolata nelle strade del centro di sabato pomeriggio”. Rosanna Di Costanzo presidente Comitato Vivibilità Cittadina Caserta.
£La stretta alla vita notturna imposta dall’ultima ordinanza del sindaco è diventata una scelta obbligata ed inevitabile perché non siamo stati ascoltati, perché non si è capito che eravamo testimoni oculari di ciò che è diventata la vita notturna a Caserta! Oggi, purtroppo, non ci sono più margini di manovra, né per il sindaco né per il Prefetto. Per anni abbiamo tentato di tenere alta l’attenzione su quanto capitava nel centro della nostra città, ma nessuno ha condiviso la nostra critica ad un modello economico e sociale che, fin dall’inizio, è apparso insostenibile, tanto per i residenti, quanto per gli esercenti e gli utenti. Era già in vigore un’ordinanza regionale piuttosto restrittiva che è stata completamente ignorata. A causa dei ritardi e della mancanza di prevenzione purtroppo oggi pagano tutti, i pochi scorretti e i tanti onesti imprenditori. Approfittiamo, di questo momento terribile anche per riflettere e costruire, tutti insieme, un modello veramente sostenibile basato sul rispetto reciproco e sull’osservanza delle regole, ma soprattutto su alternative all’alcol e alle droghe come lo sport innanzitutto. In ogni caso, è bene ricordare sempre che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella dell’altro”.