Morti sul lavoro, Ronghi: “Governo e Parlamento inerti”
“Ieri ci sono state in Italia altre sei vittime sul lavoro e sono già 683, dall’inizio dell’anno, i lavoratori caduti sul lavoro. Gli infortuni sul lavoro sono aumentati del 9%in questi primi otto mesi del 2021, cifre che superano le 700 mila unità. Di fronte a questa “carneficina”, Governo e Parlamento sono inerti”. E’ quanto afferma il Segretario Generale di Cnal, Salvatore Ronghi.
“Sono mesi che ci battiamo per sensibilizzare la politica sul tema della sicurezza sul lavoro senza riscontrare adeguata sensibilità in chi avrebbe il dovere di intervenire – sottolinea Ronghi – che aggiunge: “Insieme con il nostro Organismo Paritetico Nazionale, guidato da Rosa Pestilli, tra le più esperte in Italia sulla sicurezza sul lavoro, abbiamo elaborato anche una proposta inviata alle forze politiche ma con scarsi risultati. Ribadiamo l’urgenza di potenziare e riorganizzare il sistema dei controlli sulla sicurezza sul lavoro, rafforzando l’organizzazione, la dotazione organica e i mezzi dell’Ispettorato del Lavoro; di introdurre controlli stringenti sugli enti e sugli organismi paritetici autorizzati al rilascio di certificazioni formative al fine di verificare la loro veridicità e l’effettivo svolgimento dei corsi di formazione nella sicurezza sul lavoro. Molti di questi Enti dichiarano falsa formazione ed emettono attestati per poche decine di euro. Un vero e dannato mercato sulla pelle dei lavoratori al quale va posto fine attraverso una normativa più rigida che preveda la certezza dello svolgimento della formazione dei lavoratori appena assunti e gravi sanzioni a carico degli Enti che si rendono responsabili della falsa formazione. Inoltre – conclude Ronghi – è indispensabile creare un apposito Albo per formatori sulla sicurezza che siano veramente tali. Oggi si può diventare “formatori sulla sicurezza” attraverso un corso di qualche settimana. Questo è molto grave e crea le condizioni per il verificarsi di altre morti sul lavoro”.