Riforma Serie C, Ghirelli: “intanto stop a ripescaggi”
“Voglio fare una riforma sostenibile, soprattutto dal punto di vista economico. Mi devono dire: la serie C serve o non serve? Io dico di sì, e che il nostro campionato deve servire a formare anche allenatori e dirigenti, questi ultimi capaci anche di districarsi nelle norme fiscali e previdenziali alle quali i club devono sottostare”. Così il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, intervenuto alla presentazione delle nuove divise del Trastevere (“vengo qui perché vi aspetto in serie C, sarebbe un passaggio notevole anche per Roma”), parla del progetto di riforma del terzo campionato nazionale e del quadro complessivo del calcio italiano.
“Bisogna assolutamente discutere di una diversa ripartizione dei fondi della legge Melandri – ha detto ancora Ghirelli -. Come immagino la C che voglio? Quanti gironi? Non mi farò incastrare da livelli e numeri, piuttosto voglio sapere cosa vogliono fare, e quali proposte hanno, serie A, B e D. Io intanto il 14 porterò avanti l’idea di abolire i ripescaggi, perché parlo di fatti e cose concrete. E voglio vedere chi bluffa – ha aggiunto il presidente della Lega Pro -: in serie A c’è qualche presidente di club che pensa di esserlo anche della lega, invece dovrebbe pensare a tornare ad essere competitivo perché adesso non lo è”.
Ghirelli ha parlato anche del problema delle norme sugli stadi, che hanno costretto molti club neopromossi in C ad ‘emigrare’ e giocare le partite in casa perfino in altre regioni, com’è il caso del Messina a Crotone.
“Per fare la C bastano posti per 1.500 spettatori, ma ci sono regole da rispettare – ha detto Ghirelli -, come quelle sugli impianti di illuminazione, o sulle strutture per ospitare chi trasmette le nostre partite, come Rai e Sky. E’ evidente che bisogna rendere tutto ciò sostenibile, e adeguare gli impianti. Io comunque vorrei dire basta alle deroghe e fare in modo di stabilire che chi sale deve già avere l’impianto pronto in casa propria. So che questo penalizza, ad esempio, proprio il Trastevere, ne abbiamo parlato tante volte, ma questa società ha un’immagine forte, anche nel sociale, e 110 anni di storia. Quindi, come ho detto, l’aspetto in Serie C”.
(ANSA)