Vaccino, Pregliasco: “Terza dose non è urgente ma è da fare”
Per quanto riguarda la terza dose di vaccino anti Covid “ci sono aspetti legati anche alla logistica, all’organizzazione e alla disponibilità e su questo il Generale Figliuolo e il suo staff ci dicono che i vaccini ci sono e anche l’Unione europea si sta attrezzando per acquistarli”. Lo afferma Fabrizio Pregliasco, ospite di ‘Timeline’, contenitore di SkyTg24.
Il virologo e docente dell’Università Statale di Milano aggiunge che “ciò che vediamo non è tanto il tempo trascorso, perchè abbiamo valori di vaccinazioni a 9, 10 mesi di distanza, quelli derivanti soprattutto dalla prima coorte delle persone vaccinate. Sono loro che dobbiamo ringraziare perchè hanno fatto la sperimentazione, la vera sperimentazione del vaccino, non quella che i No vax dicono ci sia adesso, perchè di fatto ora c’è un’applicazione sul campo basata su studi comunque robusti nella fase di sperimentazione per una quota, ad esempio, di 40.000 solo per Pfizer, soggetti sottoposti proprio nei primissimi mesi alla vaccinazione sperimentale, quella nelle fasi cliniche pre registrative”.
Pregliasco precisa che “questo ci dice che sostanzialmente a distanza di 6 mesi si registra un calo pari a un 10% nella capacità protettiva, con un dato di tendenza che porta nel tempo ad ulteriori riduzioni”. Il virologo prosegue spiegando che “alcuni Paesi sono stati, nel loro sovranismo vaccinale, più protettivi ed hanno optato per una vaccinazione rivolta a tutti. Mi viene in mente Israele, che vaccina dai 12 anni in su. In altre Nazioni si registra un calo del 10% nei soggetti fragili, nei soggetti che hanno risposto forse non bene. Quindi, considerando che sono comunque a rischio, direi che saranno i primi a ricevere la terza dose e immagino che questo possa avvenire con calma da dicembre in poi: non è urgente ma è da fare”.
Pregliasco si sofferma inoltre sulla popolazione generale e afferma che “dipenderà da come le onde saranno ancora ampie e si valuterà l’eventuale opportunità di rinforzare tutti o mantenere una strategia, magari di richiamo anche successivo, quindi una quarta o una quinta dose nel tempo nei prossimi anni, e con una strategia che non preveda una nuova vaccinazione per tutti, ma solo per le categorie maggiormente a rischio”.
Infine un monito: “Ricordiamoci anche dell’influenza: la vaccinazione antinfluenzale andrà fatta anche quest’anno”, conclude Pregliasco.
(Fde/ Dire)