Vaccino, Toti: “chi minaccia è squilibrato, social intervengano”

“Chi passa la giornata minacciando le altre persone è uno squilibrato, non si può considerare una persona equilibrata: tutto questo ha un profilo di pericolo. Anche i gestori dei social dovrebbero prendere provvedimenti contro chi li usa per questo scopo”. Così il presidente della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia, Giovanni Toti, ad “Agorà estate” su Rai 3.

“Una cosa è difendere sui social le proprie idee, altra cosa è insultare, minacciare- prosegue il governatore- in un mondo in cui si è chiuso il profilo di Trump, si continua a far usare i social a chi li utilizza per screditare, minacciare, insultare e commettere reati. Se anche fosse solo un movimento di opinione, può agire sulle menti del Paese e innescare il pazzo per strada: i cattivi maestri hanno sempre innescato scintille di violenza, quand’anche non avessero voluto farlo”.

Per Toti, “il mondo è un po’ impazzito: il capo dei talebani ha un profilo Twitter, ma è stato cancellato all’ex presidente degli Stati uniti. Vedere uno spazio in cui si possono dire le peggiori cose senza che ci sia nessun tipo di risposta legale da parte dello Stato penso che sia anche educativamente sbagliato”.

“Una provocazione per spiegare quanto sia importante il vaccino. È chiaro che per la nostra Costituzione e il nostro sistema le cure vanno garantite a tutti. Non è possibile far pagare le cure ai no vax – dice il presidente della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia commentando la proposta dell’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, di far pagare di tasca propria gli eventuali ricoveri per covid ai no vax che dovessero contrarre il virus -. Quello che dovremmo dire chiaramente al Paese è che non priveremo di nuovo della loro libertà tanti cittadini, per colpa di pochi cittadini che non si sono vaccinati in Liguria, oltre 90% di chi viene ricoverato per covid non è vaccinato e in terapia intensiva non c’è un vaccinano con doppia dose”.

“Esiste un diritto a non vaccinarsi, ma esiste anche il diritto di tutti noi a continuare a vivere a prescindere da chi non si vuole vaccinare. Se la scelta deve essere tra chiudere di nuovo il Paese e costringere le persone a vaccinarsi, io non ho neanche un dubbio. Tra pochi giorni- prosegue il governatore- metteremo in movimento una massa di persone gigantesca con la riapertura delle scuole, delle grandi fabbriche e le città che si rianimano: quella è la vera prova del nove e vedremo chiaramente la necessità o meno dell’obbligo vaccinale”.

(Sid/ Dire)

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