(VIDEO) Comunali Napoli, Maresca: “mercato delle vacche mi fa vomitare”
“Io non penso alla politica come a un mercato delle vacche. E’ sciacallaggio. C’è un mondo che si sta muovendo per avvicinare i nostri candidati, cercando di accaparrarsi un eventuale loro sostegno. Mi sembra veramente di cattivo gusto. Manifesta un degrado, da parte di chi lo fa, politico e morale veramente da disprezzare. Mi fa vomitare”. Queste le accuse lanciate, nel corso di una conferenza stampa nel teatro Troisi di Fuorigrotta, dal candidato sindaco di centrodestra a Napoli Catello Maresca dopo l’esclusione di quattro liste della sua coalizione dalla competizione elettorale del 3 e 4 ottobre.
“Se dovessero aumentare questo tipo di sollecitazioni – aggiunge il magistrato in aspettativa – valuteremo la possibilità di presentare anche degli esposti. È un’attività da stigmatizzare, ora e durante il voto. Il voto di scambio è ancora un reato. Io chiederò alle forze dell’ordine un’attenzione precisa”.
“I nemici non sono i giudici del Tar o del Consiglio di Stato. Accetteremo qualsiasi verdetto. La nostra minaccia è un’altra e si chiama Manfredi”.
“È il demanfredis – aggiunge il candidato sindaco del centrodestra a Napoli Catello Maresca nel corso di una conferenza stampa convocata nel teatro Troisi di Fuorigrotta all’indomani dell’esclusione di quattro liste della sua coalizione, tra cui le due civiche del candidato sindaco, dalla competizione elettorale -, un organismo geneticamente modificato metà de Magistris e metà Manfredi, un’accozzaglia che parte da Nola e finisce a Sant’Antimo e vuole venire a governare a Napoli. Noi siamo l’alternativa a questo gruppo di potere”.
“Presentiamo il ricorso perché crediamo nella democrazia. Cercheremo di spiegare meglio le nostre ragioni. Spiegheremo, anche partendo dalle motivazioni del Tar, che arrivare due minuti prima – osserva il magistrato – è legittimo e non può comportare un vulnus significativo alla vita democratica di questa città, escludendo una parte anche importante del centrodestra. Noi vogliamo che sia una competizione leale e sana”.
(Nac/Dire)