(VIDEO) Congresso SIPPS a Caserta, Di Cosimo: “sempre più test diagnostici in ambulatori pediatrici”

Sono sempre più numerosi i pediatri che dotano i loro ambulatori dei cosiddetti POCT (Point of care test), test e strumenti diagnostici di utilizzo semplice e rapido che possono essere di grande aiuto per meglio definire la diagnosi e indirizzare in modo efficace il paziente nel percorso di cura. E la speranza di molti pediatri è di poter aumentare il numero di questi test. È quanto emerge da una indagine condotta su un campione di trenta medici, distribuiti su tutto il territorio nazionale, e presentata oggi durante la seconda giornata di lavori del XXXIII Congresso della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) in corso fino al 26 settembre a Caserta.

“Dall’indagine- spiega Maria Elisabetta Di Cosimo, consigliera Sipps- è emerso che molti colleghi hanno già diversi test disponibili in studio, ma che vorrebbero averne molti di più. I più utilizzati sono i tamponi rapidi per lo streptococco beta emolitico di tipo a, l’emocromo, la pcr, lo stick per le urine e, da quando è iniziata la pandemia, molti si sono attrezzati per i test rapidi per il Covid. Durante l’indagine si è inoltre discusso anche dell’utilità di questi test che permettono di fare una diagnosi accurata, possono evitare il ricorso ai pronto soccorso o ad altre strutture ambulatoriali e laboratoristiche e, soprattutto, permettono a noi pediatri di venire in aiuto dei nostri pazienti più fragili o stranieri o che hanno difficoltà di spostamento. Effettuare questi test in ambulatorio del pediatra- ribadisce Di Cosimo- costituisce anche un importante aiuto per i medici ospedalieri perché in caso di ricovero, il bambino è già stato inquadrato e il passaggio dal pronto soccorso al ricovero diventa più semplice”. “La gran parte dei colleghi- aggiunge la consigliera riguardo al campione che ha partecipato all’indagine- ha più di 60 anni, ma sono persone con una esperienza notevole e questo vuol dire che l’assistenza del territorio è comunque adeguata, cosciente e valida”. Per comprendere quali possano essere le esigenze dei pediatri di famiglia rispetto alla dotazione di POCT e valutarne il comportamento in determinate situazioni, così da individuare possibili margini di miglioramento, ai partecipanti “è stato proposto un caso ipotetico di un bambino che si presenta ripetutamente allo studio del pediatra per le tipiche patologie dell’età infantile, soprattutto quando il bambino inizia a essere scolarizzato. È emersa una notevole capacità clinica e questo- conclude Di Cosimo- è molto importante soprattutto per la nostra utenza”. (Arc/ Dire) 17:56 24-09-21 NNNN

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Redazione

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