(VIDEO) Incontinenza fecale, colpisce 2 mln italiani con prevalenza donne

Perdita involontaria e incontrollata di feci liquide, solide e di gas intestinali sono condizioni che caratterizzano l’incontinenza fecale un disturbo davvero imbarazzante che colpisce circa 2milioni di persone nel nostro Paese con una prevalenza nel sesso femminile. E’ chiaro come questa patologia provoca inevitabilmente un peggioramento della qualità di vita e l’isolamento sociale del paziente.

Per capire le cause, la sintomatologia a cui prestare attenzione e i trattamenti più utilizzati su tutti quelli riabilitativi l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto il dottor Gianluca Giordani, responsabile della Fisioterapia ambulatoriale del Santa Lucia Irccs di Roma.

– Cos’è e quali possono essere le cause dell’incontinenza fecale? Quante persone sono afflitte da questo problema e ci dica se c’è una predominanza nel sesso maschile o femminile? “L’incontinenza fecale si definisce come perdita involontaria di gas, feci liquide o feci solide. Venendo ai numeri in Italia si stima che circa 2milioni di persone soffrono di incontinenza fecale con una prevalenza del sesso femminile. Si tratta di una condizione clinica che incide molto negativamente sulla qualità di vita della persona che ne è affetta che si traduce in limitazioni nelle relazioni sociali e personali fino ad arrivare a stadi in cui abbiamo una vero e proprio isolamento sociale”.

– Come si arriva ad una corretta diagnosi? “Come detto l’incontinenza fecale è una condizione clinica multifattoriale per questo per arrivare ad una diagnosi corretta è necessario avvalersi di una equipe multidisciplinare. Si parte da una anamnesi del paziente, segue la visita e successivamente ci si avviano degli esami strumentali come la manometria rettale e altre indagini strumentali che ci consentono di confermare la diagnosi”.

– Quali sono i trattamenti disponibili in generale e in particolare i percorsi attivi nel vostro Istituto? “Sicuramente la riabilitazione per incontinenza fecale usiamo sia delle tecniche strumentali come il Biofeedback che ha come obiettivo quello di coscientizzare il paziente ad un corretto uso della muscolatura perineale. Usiamo anche una stimolazione elettrica funzionale che ci permette di attivare e rinforzare la muscolatura perineale. Possiamo avvalerci di terapie manuali specifiche che vengono effettuate sempre a livello perineale ma anche di una serie di esercizi mirati al rinforzo della muscolatura perineale che vengono personalizzati in base alle necessità del paziente. Per questo ogni protocollo è diversificato in base all’età, alle condizioni generali e cliniche del paziente ma anche in base alla severità dell’incontinenza”.

– Che ruolo gioca la prevenzione? Insomma quali le strategie da mettere in atto per scongiurare l’incontinenza fecale? “La prevenzione è importantissima. Evitare perciò il fumo di sigaretta e porre attenzione a cosa si mangia per gestire la consistenza fecale ed evitare così anche le perdite involontarie. Stare attenti ai primi segnali per arrivare presto alla diagnosi e ad eseguire i trattamenti riabilitativi evitando che la complicazione del quadro clinico. Le sessioni di riabilitazioni sono importanti sia per scongiurare l’intervento che per arrivarci ‘preparati’ rafforzando la muscolatura delle zone interessate”.

(Mco/ Dire)

Redazione

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