(VIDEO) Migranti, Lamorgese, manifestazioni no vax: l’intervista al sottosegretario Molteni

“I flussi migratori per via terrestre, a Trieste e non solo, sulla rotta balcanica si sono riaperti. I numeri sono in aumento in modo importante, parliamo del 20-25% in più rispetto al 2020 e il 2021, negare il problema credo che voglia di negare la realtà”. Così il sottosegretario all’Interno, Nicola Monteni, al termine del sopralluogo assieme alla questore di Trieste, Irene Tittoni, lungo il confine con la Slovenia.

Sopralluogo deciso, spiega, per “toccare con mano” la situazione degli arrivi dalla rotta balcanica, ma anche per esprimere solidarietà agli agenti di Polizia di frontiera, “perché qualche mese fa sono stati infangati di accuse di maltrattamenti nei confronti dei migranti; accuse cadute, com’era ovvio che fosse”, sottolinea il sottosegretario.

Cosa bisogna fare, su questa frontiera? “Bisogna non solo rafforzare il presidio attraverso i militari, non solo rafforzare e potenziali pattugliamenti misti, che vennero introdotti con Matteo Salvini ministro con la Slovenia- evidenzia Molteni- ma tutto questo utile e necessario rischia di essere vanificato se non torniamo a fare le riammissioni informali. Cioè se noi torniamo a fare quello che è stato fatto l’anno scorso e nel 2019, ovvero quello che fanno ad esempio i francesi con l’Italia”. Ieri sera il sottosegretario leghista ha anche visitato il centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), teatro nell’anno passato di tensioni con le forze dell’ordine, e aggressioni, con esito anche tragico, tra i trattenuti. Oggi Molteni ribadisce: “Io sono per i Cpr, tifo i Cpr. nel nostro programma c’è un Cpr per ogni regione. Sono strumenti assolutamente indispensabile per fare il rimpatrio. Il problema qual è?”, conclude Molteni: “Abbiamo 43.600 ingressi e 2.500 rimpatri. Abbiamo troppi pochi rimpatri e troppi ingressi, e il meccanismo dovrebbe essere ribaltato”.

“Io credo che la fiducia debba essere nelle scelte del governo. E in un governo che si renda conto che l’immigrazione è un problema, che sta diventando un’emergenza”. Usa parole più diplomatiche nel suo giudizio sulla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il sottosegretario all’Interno della Lega, Nicola Molteni.

Più diplomatiche rispetto al leader della Lega, che ha più volte chiesto le dimissioni del ministro, me non meno severe e che non smentiscono la linea del Carroccio. “Sono 43.600 sbarchi in Italia dal primo gennaio ad oggi- evidenzia Molteni-, 10.200 nel mese di agosto, 8.600 nel mese di luglio, oltre settemila stranieri non accompagnati, oltre 12mila tunisini e oltre seimila bengalesi sbarcati in Italia in questi primi dieci mesi penso siano un problema e un’emergenza- spiega-. Se l’immigrazione non viene gestita e controllata, rischia di diventare un problema serio per i sindaci, di destra e di sinistra, quindi per le comunità territoriali”, conclude il sottosegretario.

Le manifestazioni dei no vax “ci preoccupano nel momento in cui le manifestazioni di libertà e civiltà diventano manifestazioni di violenza e di intimidazione – dichiara Molteni -. Ognuno ha il sacrosanto diritto di manifestare pensieri e opinioni- prosegue Molteni-, e anche di dissentire. Quello che non è consentito è che le manifestazioni scadano in atti di violenza. Condanno le violenze tutte, di ogni forma e grado”, conclude il sottosegretario.

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, aggiunge la sua solidarietà ai carabinieri rimasti feriti ieri durante l’arresto di Rossi. “Ho sempre detto che dobbiamo coinvolgere i cittadini senza crocifiggere nessuno- prosegue l’esponente della Lega- però c’è un limite. E’ quello della violenza e dell’intolleranza, e ovviamente non possiamo accettarli. Nessuna giustificazione per chi ha commesso un atto così grave verso chi tutela la sicurezza dei cittadini”, sottolinea Fedriga.

E prosegue: “Per quanto riguarda il rischio di tensione, ovviamente lo stiamo vedendo nel Paese. Mi auguro che con il buonsenso lo si possa superare, e mi auguro che l’accompagnamento dei cittadini possa portare dalla parte delle verità scientifiche la più grande fetta della popolazione possibile, anche chi oggi ha paura. Penso che le frange più intolleranti siano assolutamente minoritarie- conclude Fedriga-, ma non dobbiamo consegnare chi ha paura a queste frange”.

(Mil/ Dire)

Redazione

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