(VIDEO) Recovery, Casellati: “tempi stretti ma fiducia in Governo e Draghi”
“I tempi sono stretti ma i denari stanno arrivando. Noi abbiamo fiducia in questo governo”. Lo sottolinea la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, a margine del convegno “Il Parlamento italiano da Firenze a Roma. Il ruolo delle assemblee elettive nella società che cambia”, commentando l’appello sull’azione dei sindaci che gli ha rivolto il presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni.
“Si è rimesso in moto questo rapporto con l’Europa. I denari alla fine di luglio sono già cominciati ad arrivare e sono certa che arriveranno anche gli altri per dar luogo a tutte le riforme sulle quali il Parlamento è luogo del controllo. Questi denari, con la guida sapiente del nostro premier” Mario Draghi “arriveranno davvero, quindi sono molto fiduciosa. Quella in corso è stata, principalmente a causa dell’emergenza sanitaria, una delle legislature che più hanno messo in difficoltà il ruolo del Parlamento come cardine del dibattito politico”, aggravando “quella tendenza alla perdita di centralità delle Camere.
“Penso, in particolare, a come nella fase più acuta della pandemia siano state adottate misure che hanno inciso pesantemente sui diritti e sulle libertà fondamentali dei cittadini. Una forzatura del sistema costituzionale che spero davvero il nostro Paese si sia lasciato alle spalle”. E, prosegue, “penso anche alle forzature che abbiamo sperimentato nell’uso della decretazione d’urgenza. Mi auguro che il governo e le forze politiche che lo sostengono si facciano rigorosi interpreti dell’invito recente del presidente Mattarella a un uso più conforme a Costituzione”. L’esigenza di governare, infatti, “si è tradotta nell’urgenza di legiferare”.
E il decreto-legge “atto che nelle intenzioni dei costituenti deve avere natura eccezionale, è diventato lo strumento preferenziale per tradurre gli indirizzi politici di governo in norme legislative”. Così “i provvedimenti sono spesso semplicemente ‘ratificati’ dalle Camere, attraverso il ricorso a voti di fiducia che di fatto privano gli eletti del potere di incidere sul contenuto delle leggi. Una deviazione dai binari del giusto procedimento legislativo indicato dalla Costituzione, che rende urgente la domanda su come conciliare le esigenze di una democrazia moderna con la salvaguardia dei valori fondamentali della identità costituzionale”. In questo senso “contributi utili possano arrivare dalla riforma dei regolamenti che il Senato, come la Camera, sta affrontando per adeguare il proprio funzionamento alla modifica costituzionale del numero dei parlamentari. Sarebbe il segno di un rinnovato riconoscimento della centralità del Parlamento: centralità politica, non solo formale e istituzionale”.
(Dig/ Dire)