Carinola. Equilibri post voto, Giacca: “De Crescenzo rispetti i patti e si dimetta”

Calato il sipario sulla campagna elettorale, per i due candidati che si sono sfidati nel voto del 3 e 4 ottobre scorsi, si è subito aperta una fase nuova e delicata. Se per Giusy Di Biasio, uscita vittoriosa dalle urne, sebbene di misura, si è inevitabilmente presentata la sempre ostica incombenza di mettere mano al varo dell’esecutivo che la coadiuverà, di ben altra natura è invece il carico di lavoro che sta interessando in queste ore Ugo De Crescenzo.

Protagonista di una brillantissima affermazione, che tuttavia ha avuto inaspettatamente il suo vulnus proprio nella sua frazione d’origine, Casanova, De Crescenzo deve far sapere se si dimetterà o meno dalla carica di consigliere comunale.
Per il candidato sorretto da una coalizione all’interno della quale figuravano esponenti riconducibili ai due consiglieri regionali, Massimo Grimaldi e Gennaro Oliviero, si tratta di una decisione non facile e che, soprattutto, potrebbe determinare forti malumori, specie nel caso non dovessero arrivare le dimissioni. In proposito è illuminante la dichiarazione di Salvatore Giacca,primo dei non eletti della lista Carinola Riparte con un risultato che si rivela ancor più significativo perché non contaminato da nessuna accoppiata. Dunque,come si direbbe in gergo, voti davvero “pesanti” i suoi.

Di seguito le parole del giovane Salvatore Giacca, espressione del partito della Meloni con importanti collegamenti con i vertici dello stesso. “Da candidato al Consiglio Comunale mi aspetto grande senso di responsabilità, da parte del nostro candidato sindaco dott Ugo De Crescenzo della lista Carinola Riparte, per l’impegno preso in campagna elettorale, dandomi l’onore di rappresentare al meglio delle mie possibilità il nostro territorio”.

Sullo sfondo della difficile scelta che pende in capo al valente anestesista della clinica Pinetagrande, c’è da considerare anche un altro aspetto, politicamente tutt’altro che trascurabile. Se De Crescenzo infatti entrasse in consiglio e non aderisse al gruppo riconducibile a Gennaro Oliviero, o anche se semplicemente non facesse di fatto il suo ingresso nel civico consesso perché provvederebbe a dimettersi in sede di prima riunione dello stesso, Oliviero sarebbe l’unico consigliere regionale di zona (gli altri sono Zannini e Grimaldi) a ritrovarsi senza rappresentanza in consiglio comunale.
Uno smacco non da poco.

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Redazione

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