Contratto energia ‘fantasma’ finisce in Tribunale a Napoli

Una storia incredibile, che purtroppo non è però un caso isolato nella giungla dei contratti di fornitura energetica. Arriva da San Giuseppe Vesuviano (Napoli) e l’associazione Codici, tramite la delegazione Campania, è riuscita a portarla in Tribunale, dove proprio nei giorni scorsi è stata ammessa come parte civile al processo.

“Stiamo assistendo un consumatore titolare di un’attività commerciale – racconta Giuseppe Ambrosio, Segretario di Codici Campania –, che ormai da quasi 5 anni si ritrova in una situazione incresciosa. Cliente Enel Energia per la fornitura del servizio di energia elettrica, nel febbraio 2017 ha subito un abbassamento della potenza contrattuale. Ha contatto il call center aziendale per avere chiarimenti ed ha scoperto di non essere più loro cliente, in quanto era passato ad un altro gestore. Incredulo, dopo una serie di indagini è riuscito a risalire alla nuova compagnia: Enega – Energie per l’Italia. Non solo. Una volta individuata, è venuto a sapere che risultavano non pagate tre fatture, per un importo di circa 350 euro. Il nostro assistito – continua Ambrosio – ha chiesto a Enega una copia del contratto e delle fatture per cercare di capirci qualcosa, visto che non aveva mai chiesto di cambiare compagnia, non aveva mai aderito ad alcuna proposta contrattuale e non aveva firmato alcun modulo. Nel frattempo, per tenere aperta l’attività, ha pagato comunque le fatture con bonifico bancario. Risultato? Oltre una settimana di attività chiusa perché senza la energia sufficiente le macchine non potevano essere avviate”.

Codici è stata ammessa come parte civile nel processo che si è aperto davanti al giudice Albanese della nona sezione del Tribunale di Napoli, dove un 30enne di Nocera Inferiore è imputato perché in qualità di agente di un’agenzia con artifizi e raggiri ha fatto stipulare il contratto al consumatore, sottoscritto solo apparentemente e utilizzando la carta d’identità a sua insaputa, e al tempo stesso ha indotto in errore la società Enega attraverso la stipula del falso contratto di fornitura di energia elettrica.

“Questa vicenda non deve stupirci – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché di casi del genere purtroppo ce ne sono tanti. Parliamo di procacciatori di contratti, che entrano in possesso di dati personali e li utilizzano per stipulare contratti falsificando le firme. L’assistenza di un’associazione di consumatori è importante perché con l’aiuto di esperti e legali è possibile chiarire e ricostruire situazioni complicate, e, come in questo caso, arrivare in Tribunale per avere giustizia”.

Redazione

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