Covid, allarme di De Luca: “Aumentano i contagi in Campania. Presto terza dose per docenti”

“La situazione relativa al Covid inizia a essere preoccupante”, dice nel corso di una diretta Facebook il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Il dato di oggi della Campania vede 654 positivi. Il tasso di positività – aggiunge – è del 5,23% rispetto ai tamponi. È un dato che deve preoccupare. Stiamo registrando, ormai da due settimane, una tendenza all’aumento dei positivi”.

“La metà dei positivi non è vaccinato e quelli che vanno a finire in ospedale e nelle terapie intensive sono quasi al 100% non vaccinati. Ma registriamo un altro 50% di positivi vaccinati anche con doppia dose. Quindi, la capacità di protezione del vaccino si va esaurendo con il passare dei mesi. Dobbiamo prepararci a una campagna di massa di vaccinazione con la terza dose. Io – aggiunge – la terza dose l’ho fatta venerdì scorso e godo di ottima salute. A mano a mano che passa il tempo la soglia di protezione e la dotazione di anticorpi diminuisce, al punto da non impedire più il contagio. Dobbiamo prepararci a ripetere le vaccinazioni, anche per chi ha fatto la doppia dose”.

“Andiamo verso una stagione complicata perché ci avviamo verso l’inverno. Dobbiamo prepararci a fare la terza dose per tutto il personale scolastico tra dicembre e gennaio dopo tutto il personale sanitario, mentre abbiamo quasi completato la terza dose per gli ospiti delle Rsa. Rinnovo l’appello alla responsabilità e all’impegno per quanto riguarda la campagna di vaccinazione. Dateci una mano a governare un problema che nelle prossime settimane rischia di essere delicato. Dateci una mano a governare questo problema e ad evitare che questa quinta ondata, che ormai è evidentemente alle porte, non porti di nuovo a chiudere il nostro Paese”. 

“Mi pare che il governo si stia muovendo su linea ragionevolezza, buon senso e responsabilità. Si stanno prendendo decisioni che vanno verso una strada giusta. Quota 100 – spiega – è costata un sacco di miliardi e la battaglia era soprattutto della Lega. Ma, anziché avere per ogni pensionato tre giovani occupati, abbiamo avuto un giovane a lavorare ogni tre pensionati. Draghi sta mettendo riparo a una misura francamente insostenibile. Non possiamo consentirci il lusso di pagare 40 anni di pensione a chi non lavora. Draghi ha imboccato la strada giusta, corretta. Si comincia, poi, a porre rimedio ad alcune disfunzioni del reddito di cittadinanza. D’accordo a dare una mano alla povera gente e un reddito, anche minimo, a chi non ha la possibilità di andare a lavorare. Ma era inevitabile, necessario e giusto – sottolinea il governatore – andare verso una stretta per eliminare distorsioni, speculazioni ed evitare la situazione di quest’estate: non si trovavano più lavoratori stagionali”.

(Nac/ Dire)

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