Movida ad Aversa, la strigliata di Dello Iacono: “tutti a parlare di sicurezza, ma zero atti concreti!”

“L’amministrazione comunale di Aversa deve decidere se la ‘questione movida’ sia un problema da affrontare realmente o sia solo lo strumento per ottenere la pubblicazione di qualche dichiarazione sulla stampa locale. Abbiamo lasciato parlare tutti i Pr di questa amministrazione sull’argomento: ognuno ha detto la sua, ognuno ha badato a tutelare il proprio elettorato! Ma, Ora, c’è la necessità di fare dei chiarimenti e di mettere un punto, perché la nostra sicurezza e quella dei nostri figli non è una merce di scambio”. Così, in una nota, la consigliera comunale di Italia Viva Imma Dello Iacono.

“Ieri sera, ed è la seconda volta in questa settimana, un residente di via Seggio è stato accoltellato da alcuni ragazzini e l’ambulanza, per attraversare tutto il centro storico, è stata scortata dalle forze dell’ordine. 1- Che ci debba essere un presidio fisso della polizia municipale e delle altre forze dell’ordine è il primo punto fermo: non possiamo assistere a spedizioni punitive, una tantum, e pensare ad un magico ritorno alla normalità! E, soprattutto, se le attività di controllo possono essere esercitate entro e non oltre la mezzanotte, significa necessariamente che la chiusura dei locali deve avvenire prima, non dopo questo orario!; 2- Il centro storico non può accogliere e gestire fiumi di ragazzini, impedendo il passaggio ai residenti, alle forze dell’ordine e, nei casi specifici, alle ambulanze. Questo è stato il motivo per cui non sono mai state date autorizzazioni all’occupazione di suolo pubblico (salvo in tempi di COVID-19). Ma non solo, anche alla sistemazione dei bidoni all’esterno: l’unico corridoio pedonale deve essere lasciato libero come “via di fuga”; 3- Le attività di intrattenimento dei locali devono essere garantite all’interno dei locali, non all’esterno. Da ordinanza n.99 la musica non deve essere percepita all’esterno, oltre che deve essere spenta a mezzanotte. Se si vuole aprire una discoteca lo si faccia in ambienti adeguati, ma soprattutto, in zone a bassa densità abitativa!; 4- Le ordinanze ci sono, vanno rispettate. Ma deve esserci una regolamentazione specifica e nel nostro comune manca. Per questo nell’unico organo preposto, la Commissione Affari Generali, ho lavorato insieme alla Consigliera d’Angelo ad un regolamento dell’inquinamento acustico e un regolamento sulla ‘movida’. Sapete cosa è successo? Che la Maggioranza non si è presentata per discuterlo. Non ha presentato un’idea di regolamentazione. E volte sapere la mia? Non le vuole queste regole, perché così è più facile uscire con qualche articolo sul giornale e far finta di voler risolvere il problema! C’è di più, nella seconda riunione di commissione (la prima è andata deserta), sono stati invitati sia un membro del Comitato di vivibilità di via seggio (residenti) e sia Il Condominio di via seggio (locali). Solo il primo ha risposto all’invito. Da lui, e da tutti i residenti, ho accolto tantissimi spunti di riflessione. Dall’altro abbiamo letto (più che ascoltato) proclami a tutela degli “esercenti buoni”, così come si autodefiniscono. Ma gli stessi sono quelli che vogliono tenere la musica alta ma non vogliono l’insonorizzazione, vogliono chiudere più tardi senza essere controllati, vogliono occupare suolo pubblico nonostante i continui dinieghi. Allora mi domando: perché parlare di movida sulla stampa, e non presentarsi in commissione e condividere la propria soluzione al problema? Limitare le licenze si può! E lo dice la legge! Convivenza tra residenti e gestori dei locali esiste: con insonorizzazione, vigilanza esterna ad ogni locale, pulizia dello spazio circostante, pubblico e privato! Riportare ‘gli antichi mestieri’ a via Seggio, per il rilancio di attività diurne, con la complicità di alcuni proprietari: si può! Sono un residente del centro storico prima di essere un Consigliere comunale. Non ho mai strumentalizzato l’argomento. Non ho mai pubblicato un mio intervento a riguardo e, vi posso assicurare, che sono l’unica che ci ha messo la faccia: con denunce personali, esposti alla Procura della Repubblica, al Questore ed al Prefetto, nonché con un accesso agli atti per capire perché, dopo tanti verbali, non sono susseguite le sanzioni previste nell’Ordinanza n*100; perché, dopo tanti solleciti per le vie brevi, l’unica cosa di cui si è discusso è allargare la ZTL. I Residenti hanno deciso di non subire più, di adire alle vie legali per assicurare il rispetto della legge. Ed io sono al loro fianco! Il mio invito, oggi, è il seguente: Parlate meno e fatevi coraggio! Sicuramente organizzerete una festa in meno, ma in un ambiente più sicuro anche per voi!”.

Redazione

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