Vendeva ‘in nero’ bombole gpl: blitz GdF

Prosegue incessante in tutta la provincia il controllo economico del territorio da parte dei finanzieri coordinati dal Comando Provinciale di Grosseto. Particolare attenzione viene posta nell’individuazione dei soggetti maggiormente a rischio, che commettono gravi violazioni non solo fiscali, ma trasversalmente anche in altri settori.

E questo è proprio il caso tipico, scoperto di recente dai militari della Tenenza di Porto Santo Stefano sull’Argentario. Dopo una prima attività di monitoraggio e intelligence economica conseguente ad alcune segnalazioni, i finanzieri hanno effettuato riscontri per verificare l’attività posta in essere da un soggetto dedito alla vendita di GPL in bombole ad uso domestico, molto utilizzate in zona dai numerosi proprietari di immobili non serviti dalla rete di distribuzione di gas metano.

Attraverso l’approfondimento investigativo delle informazioni presenti nelle banche dati, è innanzitutto emerso come l’imprenditore, a fronte di significativi acquisti fatturati dai propri fornitori, non presentasse da anni dichiarazioni fiscali, non provvedendo neanche al pagamento di alcuna imposta.

Inoltre, nel corso dei riscontri sul campo, tra i vari luoghi nella disponibilità del soggetto, è stato individuato un deposito non dichiarato alla Camera di Commercio, al Comune e neanche all’ Amministrazione finanziaria. Qui sono state rinvenute diverse decine di bombole di vario formato, irregolarmente stoccate, per complessivi oltre 1.000 kg. di GPL. Alla richiesta degli operanti di esibire la certificazione obbligatoria, l’imprenditore ha esibito un certificato di prevenzione incendi scaduto da diversi anni, peraltro rilasciato a suo tempo dai Vigili del Fuoco per un quantitativo massimo ammissibile di soli 500 kg. L’intero deposito e le bombole in esso contenute sono stati quindi cautelati e sottoposti a sequestro penale, con denuncia del gestore all’Autorità Giudiziaria.

Dal punto di vista fiscale, la ricostruzione economico-contabile ha fatto emergere come il soggetto abbia incassato “in nero”, in completa evasione, poco meno di 200.000,00 euro, con connesse violazioni IVA per oltre 30.000.

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Redazione

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