(VIDEO) Salute, l’epidemiologo Ronfani: “può contribuire a mortalità perinatale”
“Il fumo di sigaretta in gravidanza può causare il distacco della placenta e, a livello fetale, può portare prematurità e basso peso alla nascita, quindi può contribuire alla mortalità perinatale”. A dirlo alla Dire è Luca Ronfani, medico epidemiologo dell’Istituto materno-infantile Burlo Garofolo di Trieste e responsabile scientifico del progetto ‘Ambiente e primi mille giorni’, a margine della conferenza stampa di presentazione del documento di consenso ‘Inquinamento atmosferico e salute’.
Il fumo di sigaretta “ha una rilevanza in termini di sanità pubblica perché gli esiti sulla salute sono simili a quelli provocati dagli inquinanti outdoor. Sappiamo poi- prosegue Ronfani- che prodotti contenuti nel fumo di sigaretta possono provocare già durante la vita fetale dei danni ad alcuni organi, quali i polmoni e il cervello. Di conseguenza i bambini che nascono da madri fumatrici, o che sono esposti al fumo di sigaretta anche dopo la gravidanza, hanno maggiore frequenza di alcune patologie, soprattutto asma e infezioni respiratorie ricorrenti”.
Ad essere “dimostrata è anche l’associazione tra fumo di sigaretta e morte in culla, la cosiddetta sindrome della morte improvvisa del lattante”. Da qui il medico epidemiologo dà alle famiglie alcuni consigli: “Creare un ambiente smoke free; smettere di fumare in gravidanza o almeno ridurre il fumo di sigarette durante la gravidanze; evitare di esporre la donna in gravidanza al fumo passivo; evitare di fumare dopo la nascita e in presenza del bambino; evitare che frequenti ambienti dove ci sono persone che hanno fumato perché esiste il fumo di terza mano- conclude- ovvero i prodotti tossici del fumo possono depositarsi sui mobili, le tende e i vestiti ed essere assorbiti dal bambino”.
(Rac/ Dire)