Acqua, a Caserta e Napoli se ne consuma più della media nazionale

Le città campane sono poco green. Lo certifica il rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE che prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città. In Campania rispetto allo scorso anno quasi tutte peggiorano le proprio performance e solo Caserta registra uno scatto posizionandosi al 66 posto scalando di 29 posizioni. Napoli scende al 91esimo stabilmente nella parte bassa della graduatoria, perdendo una posizione rispetto al 2020, crolla Avellino che perde 43 posizioni e diventa 74esima. Male Salerno che scende al 94esimo posto (era 77esima), mentre Benevento rimane la prima città campana in classifica al 57esimo posto scalando tre posizioni. Nello specifico, in nessun capoluogo campano nel 2020 il valore medio delle concentrazioni misurate dalle centraline in ambito urbano è superiore al limite di legge di 40 µg/mc. La situazione peggiore è quella di Salerno, dove si è registrata una media 38,4 µg/mc; segue Napoli con 27,5; Benevento con 26,3; Caserta con 18,8; Avellino con 18,3. Anche per quanto riguarda le concentrazioni di Pm10 i valori medi rientrano nel limite per la protezione della salute umana di 40 µg/mc previsto dalla direttiva comunitaria, mentre sforano tutte tranne Salerno l’obiettivo per la salute indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di 20 µg/mc. I valori medi vedono in testa Avellino 33.2 µg/mc Napoli con 26,8 µg/mc; poi Benevento con (26,6 ); Caserta con 24,4 e e Salerno con 19,5 ( dato risalente al 2019). Una situazione preoccupante se nel 2021 Napoli, Avellino e Caserta sono andate oltre i 35 giorni annui di superamento del limite dei 50 µg/mc consentiti dalla normativa, mentre per Avellino nel 2020 si è misurato oltre il doppio dei giorni di superamento della soglia.

Sul versante acqua e depurazione, stando al Report, Caserta e Napoli – rispettivamente con 161,4 e 156,5 – superano la media nazionale di 153 litri al giorno pro capite di consumi idrici domestici di acqua potabile mentre Benevento con 150,8 si avvicina di molto. Per stimare le probabili dispersioni si calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non consumata: il dato medio sulla dispersione dell’acqua nei capoluoghi conferma una situazione critica e l’assenza di forti segnali di discontinuità col passato. La situazione peggiore si registra a Caserta con il 61,2% di perdite, Benevento con il 37% e Napoli con il 31%. Non hanno risposto Avellino e Salerno. Gli ultimi dati Istat relativi alla percentuale di popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al 2018 presenta una situazione molto critica a Benevento dove appena il 17% di abitanti sono allacciati alla rete; mentre gli altri capoluoghi hanno percentuali buone con eccellenza per Salerno e Avellino che raggiungono il 100% della popolazione. Relativamrnte a rifiuti, mobilità e verde urbano solo Avellino e Benevento superano l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata fissato per il 2012 rispettivamente con una percentuale del 67,3% e Benevento che raggiunge il 65,7 %. Segue Salerno con il 60,4%. Chiudono Caserta con il 51,3% e Napoli con il 36% (il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006.

Il servizio di trasporto pubblico, direttamente proporzionale alla popolazione per quanto riguarda i valori assoluti, vede andamenti in crescita per tutte le tipologie di città. Napoli con appena 38 viaggi per abitanti è molto lontana dalle altre grandi metropoli e città turistiche come Milano 467 viaggi/ab, seguita da Venezia con 417 viaggi per abitante, Roma 328 viaggi/ab. L’offerta di trasporto pubblico viene calcolata in chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente, scegliendo il numero di abitanti in maniera analoga a quanto fatto per il precedente indicatore di uso del trasporto pubblico. Tra le grandi città, Milano si conferma al primo posto con 86 vetture-km/ab, segue Roma con 57 vetture-km/ab, Venezia con 51 vetture-km/ab. Lontana Napoli con 13 vetture-km/abitante. Tra i capoluoghi di medie dimensioni nessun capoluogo campano raggiunge 20 vetture-km/ab con Avellino ultima con 8 vetture-km/abitante. Guardando alle piste ciclabili, nel 2020 buona performance di Benevento con 19,35 metri equivalenti ogni 100 abitanti che supera abbondantemente il valore medio nazionale delle piste ciclabili equivalenti che sfiora i 9,5 metri. Dietro Napoli e Salerno rispettivamente con appena 0,43 e 0,24 metri equivalenti ogni 100 abitanti. Per quanto riguarda le isole pedonali, dopo lo stallo registrato fino al 2016, il 2020 conferma la crescita registrata lo scorso anno della loro estensione media che arriva ora a 0,48 m2 per abitante. In Campania nessuna città raggiunge questa media, Benevento e Napoli si avvicinano con 0,39 m2 e 0,32 m2, Caserta fanalino di coda con appena 0,7 m2. In Campania solo Caserta tocca la cifra di 20 alberi/100 abitanti, seguita da Salerno con 15 alberi/100 abitanti. Fanalino di coda Napoli e Benevento rispettivamente con 6 e 4 alberi/100 abitanti. Tutte le città campane presentano dotazione inferiore a 23 mq/ abitante di verde urbano fruibile. Si passa dai 21,2 mq di Benevento ai 12 mq di Napoli. Nota dolente sul fronte delle energie rinnovabili, dove solo Avellino registra un minimo di diffusione di solare termico e fotovoltaico installato nelle strutture pubbliche, con un valore di 7kW per 1000 abitanti al di sopra del valore medio nazionale, che si attesta sui 4,77 kW/1.00 ab. Ultime Napoli con 0,32 kW/1000 abitanti e Salerno con 0,2 kW/1000 abitanti.

(Elm/Dire)

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